Tra gli under 35 disoccupato il 15%

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(1 sett) Una notizia positiva ed una negativa. Quella positiva è che nella graduatoria per province italiane della disoccupazione under 35 nel 2010 stilata dall’Ufficio Studi di Confartigianato, il distretto laniero non è in assoluto il peggiore del Nord Italia, essendo questa poco invidiabile posizione occupata da Torino con un tasso di disoccupazione giovanile del 16,2%. Quella negativa è, invece, che Biella segue subito a ruota, con un tasso del 14,9%.
Una notizia positiva ed una negativa. Quella positiva è che nella graduatoria per province italiane della disoccupazione under 35 nel 2010 stilata dall’Ufficio Studi di Confartigianato, il distretto laniero non è in assoluto il peggiore del Nord Italia, essendo questa poco invidiabile posizione occupata da Torino con un tasso di disoccupazione giovanile del 16,2%. Quella negativa è, invece, che Biella segue subito a ruota, con un tasso del 14,9%.

Posizione. Magra consolazione. Soprattutto laddove il confronto venga fatto tra quei distretti che presentano una rilevante economia tessile strutturata sul territorio. In questo caso, Biella sta davvero all’ultimo posto superata da Modena (14,4%), Prato (12,9%) Vicenza (8,4%), Como (8,3%) e Varese (8,1%). Non vanno molto meglio le cose se il raffronto è fatto tra le province piemontesi, dove Biella è, appunto, al penultimo posto. Nel 2010, infatti, un risultato peggiore lo ha incassato soltanto Torino, mentre il miglior tasso di disoccupazione under 35 piemontese lo ha invece realizzato Alessandria (6,9%).

I numeri. Guardare in controluce, le percentuali rivelano qualcosa di più. L’Ufficio Studi di Confartigianato, infatti, ha scorporato i dati per fasce di età, calcolando i rispettivi tassi di disoccupazione con riferimento ad un primo livello (15-24 anni) e ad un secondo livello (25-34 anni). In questa caso, Biella mostra una sofferenza peculiare: il tasso di disoccupazione tra i giovani di età compresa tra i 15 ed i 24 anni, nel 2010, è stato addirittura pari al 34,2%. Il tasso scende invece al 9,5%, con dimensioni più fisiologiche, quando esso viene misurato con riferimento alla fascia di età compresa tra i 25 e 34 anni.

1 settembre 2011

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