Altri guai per gli scontrini

Altri guai per gli scontrini
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Continuano a tambur battente i controlli della Guardia di finanza alle attività commerciali che non sono avvezze a rilasciare ricevute e scontrini fiscali. Le percentuali di chi si dimentica di battere lo scontrino sono molto elevate. Dal 1° gennaio a oggi i militari delle Fiamme gialle hanno già eseguito 711 controlli in tema di rilascio di documenti fiscali obbligatori che si sono conclusi con la contestazione di 415 comportamenti non in regola con la normativa vigente, pari ad una percentuale di positività di ben il 58,37 per cento.

Proprio l’intensa attività d’indagine condotta dai finanzieri del Nucleo Mobile della Compagnia di Biella, ha consentito, nei giorni scorsi, di contestare  a un panificatore che opera in un paese della cintura la mancata emissione di 99 scontrini fiscali, pari ad altrettante consegne di prodotti da forno che, senza l’intervento dei militari, si sarebbero concluse  in completa evasione, vista l’assenza per le stesse del previsto documento fiscale in grado di certificarne la cessione.
Controllare dal punto di vista economico il territorio e uno dei compiti istituzionali del Corpo. E i recenti blitz nelle località di villeggiatura e nelle vie principali di Roma, Milano e Napoli, fanno parte della strategia che la Finanza ha deciso di adottare quest’anno a livello nazionale.
«Omettere di battere lo scontrino o di compilare e rilasciare la ricevuta fiscale o la fattura - spiega il colonnello Salvatore Barca, comandante provinciale della Guardia di finanza -  produce oltre ad un effetto cosiddetto formale relativo a un preciso obbligo normativo, anche un riflesso evasivo vero e proprio, con la mancata annotazione di corrispettivi che non potrà non avere effetti anche nel momento dichiarativo, diminuendo sostanzialmente l’imponibile su cui calcolare le imposte».
L’ufficiale precisa inoltre che «il compito dei finanzieri si estrinseca in un continuo monitoraggio delle migliaia di imprese presenti sul territorio, realizzato attraverso una quotidiana attività di controllo strumentale, l’utilizzo delle decine di banche dati a disposizione, lo sviluppo delle segnalazioni, sempre più numerose a testimonianza delle sempre crescente fiducia della popolazione, al numero di pubblica utilità “117”, gli approfondimenti info-investigativi, spesso lunghi e complessi, immancabili per la realizzazione di qualsiasi servizio sia esso nel settore tributario o in quello extra-tributario».

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