Ancora polemiche politiche
Scoppia un’altra polemica in paese, ad innescarla il consigliere di minoranza Walter Cigana che a nome del gruppo consigliare d’opposizione “Valdengo Domani” rivolge una interpellanza al sindaco Sergio Gronda ed al presidente del consiglio comunale, Celestino Pella, per conoscere a che titolo la sede delle associazioni, Bocce Valdengo e circolo Arci Valdengo, è stata usata dall’associazione “Wiviamo Valdengo” per la giornata dell donna dell’8 marzo scorso.
L’attacco. Cigana si chiede se questa associazione svolga attività politica, poi se esiste l’assicurazione nella struttura, vuole avere copia dei resoconti dell’attività svolta dalla due società e il nome del responsabile della struttura.
La difesa. Il diretto interessato è l’ex assessore comunale, Sante Tregnago che dice sulla questione dice: «Non esiste nessuna associazione che si chiama Wiviamo Valdengo, ma solo un gruppo di amici, di cui faccio parte, che hanno voglia di organizzare momenti culturali, “Wiviamo Valdengo” è un progetto, mi viene in mente il Comune che organizza l’attività degli anziani attraverso il progetto “Arcobaleno”, però Cigana mi sta dando un’idea, quella di far davvero diventare questo gruppo un’associazione, ne parlerò con gli altri. Certo che polemizzare sulla festa della donna, dove un’apprezzata scrittrice e poetessa valdenghese, Rosita Boschetto è venuta a leggere alcune delle sue poesie, nella sede delle associazioni dove io sono il presidente, mi sembra davvero singolare. Mi pare di stare in un paese dove si aggirano spie e spioni che controllano tutti i movimenti dei residenti».
L’immobile. La struttura si trova al centro sportivo comunale ed è stata costruita, su terreno comunale, dai volontari delle società Bocce Valdengo ed Arci Valdengo, poi donata al Comune. La convenzione prevede che la sede sia delle società per 99 anni.
Capo gruppo. «Ho letto l’interpellanza - spiega Roberto Pella, consigliere di maggioranza -. Non ho informazioni dirette sulla vicenda. Anche se le accuse che vengono formulate mi paiono pesanti. Sostanzialmente si parla di un uso politico di strutture comunali». Cauto il sindaco Sergio Gronda: «Non ne so nulla, per ora. Mi documenterò e verificherò cosa è successo e se si tratta di questioni importanti o meno».