"Aiutiamo chi lo merita"

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Le persone che si trovano in difficoltà vanno aiutate, ma i soldi che l’amministrazione mette a disposizione se li devono guadagnare. Per questo motivo, in cambio del contributo erogato attraverso i “vaucher”, dovranno eseguire lavori di piccola manuntenzione. I “vaucher”  sono dei “buoni lavoro” che l’Inps eroga per il pagamento di prestazioni occasionali, definite appunto “accessorie”, che non sono riconducibili a contratti di lavoro in quanto svolte in modo saltuario. I   “vaucher” garantiscono la copertura previdenziale presso l’Inps e quella assicurativa presso l’Inail.

Il sindaco. Franco Vallivero è disponibile, ma deciso: «Le persone che usufruiscono dei “vaucher” sono quelli che gli assistenti sociali ci segnalano, che si trovano in difficoltà. Invece di fare come tanti Comuni che risolvono il problema assegnando un buono per effettuare la spesa, la nostra filosofia è: noi creiamo dei momenti di lavoro, tu vieni pagato e con quei soldi ti paghi le bollette e le altre spese per le prime necessità e non chiedi più il contributo. Abbiamo stabilito anche un’altra cosa, chi non viene a fare questi lavori e si rifiuta, poi non prende nemmeno il contributi comunale per l’assistenza  sociale, perché questi soldi devono servire per il pagamento dell’affitto, farmaci, bollette ecc... in sostanza il contributo comunale te lo devi guadagnare. Sono capitati sinora solo un paio di casi,  una persona si è rifiutata e un’altro a cui avevamo telefonato non si è più presentato».

1.800 euro. «Abbiamo stabilito una cifra di 1.800 euro, pari a 180 ore di lavoro, il “vaucher” vale 10 euro, di cui 7 e mezzo rimangono al lavoratore » spiega l’assessore allo sport e all’agricoltura, Franco Mantoan. Che aggiunge: «Al momento c’è la disponibilità di sei persone, che eseguono lavori di pulizia al centro sociale, abbiamo comprato la vernice e loro hanno tinteggiato la ringhiera e la cancellata delle scuole, hanno effettuato il taglio delle siepi. Quando ci sono delle comunicazioni da fare ai cittadini, loro imbustano e poi distribuiscono la corrispondenza nelle case dei cittadini, invece di utililizzare il servizio postale, così abbiamo riscontrato che addirittura ci costa meno».

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