DALL'ITALIA: LUCIANO CLERICO

DALL'ITALIA: LUCIANO CLERICO
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In piena crisi greca, mi permetto una critica a Obama. E’ la prima che gli faccio, e mi auguro che non suoni presuntuosa. Ma mi sembra legittima e doverosa. Da Genova.

Caro presidente, sei stato troppo timido sulla riforma finanziaria. Avevi la forza politica, quattro anni fa, per imporre alle banche d’affari americane norme più stringenti, per introdurre un rigore di fondo negli “affari” di queste banche. Potevi (credo) fare in modo che si parlasse meno di “derivati” e più di finanziamenti alle imprese. Invece, dopo quattro anni, ci ritroviamo di nuovo alle prese con bolle speculative tipo JP Morgan. Quella banca, che voleva e vuole solo far soldi, a forza di derivati si ritrova un buco di 2 miliardi. Intanto la Grecia fallisce (anche a causa dei  “derivati”) e a Genova sparano alle gambe e sembra che le cellule di fuoco siano greche. Non pensi, col senno di poi, che si poteva essere più severi e incisivi con la finanza? Perché qui a forza di libertà si va a finire tutti a gambe all’aria. Quando alle gambe non sparano.

Luciano Clerico

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