Gemellaggio francese
La banda musicale di Netro, i gonfaloni delle associazioni tra cui quello degli alpini di Graglia, una folla festante, le maschere tipiche di Graglia, la secolare confraternita di Santa Fede con le donne nel costume tradizionale e un paese fiorito hanno accolto i 50 cittadini di Sonnaz, una località della vicina Savoia, arrivati a Graglia per sancire ufficialmente sabato scorso il gemellaggio tra le due località alpine.
Il benvenuto agli ospiti francesi. Ad attenderli il sindaco Elena Rocchi che ha dato il benvenuto ai francesi, accompagnati dal primo cittadino Daniel Rochaiz, che in questo fine settimana sono stati ospitati dalle famiglie di Graglia. Tra lo sventolio dei rispettivi tricolori e gli applausi del pubblico, in omaggio alla rappresentanza francese -che mesi or sono aveva già ricevuto i gragliesi in Savoia- sono stati esposti davanti alla chiesa della Confraternita dei grandi manifesti con le peculiarità locali: dall’acqua al santuario, dagli alpeggi ai ciulìn, dal Mombarone a Campra, tutte le caratteristiche locali sono state illustrate dagli allievi delle scuole medie.
Un minuto di silenzio. E’ stato richiesto da Elena Rocchi per ricordare l’attentato di Brindisi, prima di passare ai saluti agli amici di Sonnaz, unitamente a quelli di Eurolab, della Comunità montana e ovviamente del Comune di Graglia. Un grazie di cuore è andato a Enzo Clerico e a Angela Caprioglio, rappresentante dei Piemontesi nel mondo, che insieme hanno identificato nei due paesi le caratteristiche che li avrebbero potuti unire. Per contraccambiare l’accoglienza formidabile avuta in Francia, in piazza Astrua, dove sotto un gazebo si è tenuta la cerimonia ufficiale, sono stati esposti tronchi lavorati e decorati con composizioni floreali, gli attrezzi dei selciatori donati per l’occasione da Antonio Pozzato, e il dizionario del dialetto tipico dei ciulìn ripristinato da Giuliano Rama.
Una cerimonia toccante. La comunità si è stretta intorno alla rappresentanza francese, proveniente da «quella terra in cui i nostri emigranti avevano cercato fortuna e lavoro, portando in cambio la propria cultura e i propri sogni» come ha sottolineato Elena Rocchi. «In questo gemellaggio che rinnova quello antico avvenuto nel nome della santa francese patrona di Graglia, vogliamo rinnovare l’amicizia e la simpatia di popoli che intendono varcare i confini e imparare dal vivo che cosa significhi Europa». Agli amici italiani ha risposto Daniel Rochaiz, sindaco di Sonnaz, rispolverando le sue origini italiane (la nonna era di Collealto, nel parco degli Abruzzi) e celebrando questo speciale “mariage” in un’atmosfera emozionata, dove gesti e sguardi hanno supplito alla diversità linguistica, nella reciproca gioia di essere ancora una volta insieme.
Non solo una firma ufficiale. Al di là del protocollo, il gemellaggio è stato veramente l’avventura di due comunità partecipi e attive, desiderose di organizzare altre iniziative e di costruire progetti insieme con scambio di conoscenze e esperienze.
Da una Savoia, diventata francese solo 150 anni fa, al Biellese che li ha ospitati due giorni con la partecipazione diretta di Alpini, delle Pro Loco e della gente, l’idea comune del gemellaggio Sonnaz-Graglia è quella di poter vivere un futuro di pace e di fratellanza, di lavorare insieme per la crescita dell’Europa, di creare un domani migliore per i giovani.