Pdl, scissione sospesa
E’ ancora in fase di stallo la minacciata “scissione’’ all’interno del Popolo della libertà di Cossato, a causa dei continui attacchi fatti da Roberto Tomat, pidiellino, ex presidente del Cissabo, ai consiglieri ed alla giunta. Una vera e propria spina nel fianco in seno alla maggioranza comunale del sindaco leghista Claudio Corradino.
I dissidenti. Cinque consiglieri comunali del Pdl, Franco Botta, Annamaria Casagrande, Alessio Serafia, Nicola Bianchina e Pier Orlando Zambon, e gli assessori Pier Ercole Colombo e Sonia Borin, il 12 maggio scorso, avevano indetto una conferenza stampa, invitando il segretario provinciale del loro partito, Lorenzo Leardi, ad intervenire immediatamente affinchè Tomat la smetta di comportarsi in quel modo, minacciando, in caso contrario, di costituire un gruppo autonomo. Il partito, com’è noto, a Biella è costituito in due grossi tronconi: quelli (in maggioranza) che fanno a capo all’ex assessore provinciale Fava, e quelli che, invece, sono vicini al senatore Pichetto. I cinque consiglieri ed i due assessori, appartengono al gruppo di Pichetto.
La risposta di Leardi. Il segretario provinciale Lorenzo Leardi, dopo aver affermato che «i panni sporchi si lavano in casa», ha aggiunto: «All’interno del partito sono state fatte tutte le considerazioni del caso ed un fatto è certo: non accetteremo mai più prese di posizione da parte di singoli. Questa anarchia non ci deve appartenere. D’ora in poi, ci si confronterà all’interno del partito perché gli unici autorizzati a parlare a nome del Pdl saranno i coordinatori provinciali».
Il senatore. Ed il commento di Pichetto: «Non è accettabile che un singolo iscritto al partito possa sparare a zero sui consiglieri o sulla giunta. A Cossato, il Pdl è rappresentato da chi siede in consiglio e, personalmente, stigmatizzo il comportamento di chi fa esternazioni senza esserne titolato a farlo».
L’impegno di Botta. «D’ora in poi, i sei consiglieri comunali (cioè i cinque dissidenti, più il consigliere Enrico Trivellato, ndr) ed i quattro assessori (i due dissidenti, più Enrico Moggio ed Alessio Migliorati, ndr.) riprenderanno il loro ruolo centrale all’interno del consiglio comunale, stabilendo assieme la linea politica da assumere a Cossato, operando in modo unitario. Delle eventuali spinte esterne, cioè al di fuori del gruppo, degli assessori e della segreteria provinciale, conteranno meno di zero». Il tutto, si pensa, in attesa di un incontro che possa chiarire definitivamente ogni cosa.