"Indennità da dimezzare"
In previsione del prossimo consiglio comunale, che si dovrà svolgere entro la fine del mese di giugno, per l’approvazione del bilancio di previsione 2012, il gruppo consigliare di minoranza “Candelo Democratica” ha deciso di presentare un emendamento, chiedendo la riduzione del 50 per cento delle indennità spettanti al sindaco e assessori e l’azzeramento della spesa per i gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Proprio mentre la giunta comunale ha appena approvato le indennità spettanti agli amministratori, coperte in bilancio dalla somma di 72 mila euro.
Niente gettoni e indennità dimezzate. «Chiediamo di azzerare le indennità di presenza al consiglio comunale e nelle commissioni, che comportano una spesa prevista di 2.300 euro - dice il consigliere di minoranza, Renzo Belossi -. Oltre alla riduzione del cinquanta per cento delle indennità di sindaco ed amministratori, per un importo di 34.100 euro. Questo soldi possono essere impegnati per sostenere alcune attività sociali». In pratica tutti i consiglieri dovrebbero rinunciare a percepire i 14 euro a seduta, mentre gli assessori ed il sindaco dovrebbero decurtare della metà quanto previsto.
36.400 euro per il sociale. Secondo i consiglieri della lista di minoranza “Candelo Democratica”, la somma risparmiata, pari a 36.400 euro, dovrebbe essere reinvestita in altri tre capitoli di spesa. 14 mila euro dovrebbero incrementare il servizio di integrazione alla mensa che passerebbe da 45.500 a 59.550 euro, la maggior somma servirebbe per diminuire le tariffe del servizio mensa. Altri 3 mila euro andrebbero per «attività rivolte ai giovani segnatamente riguardanti il settore sportivo». Pochi i 12 mila euro previsti per il fondo sociale ed allora con altri 14 mila euro si potrebbe «far fronte com maggior impegno alle difficoltà delle famiglie candelesi, ad esempio diminuendo l’Imu ai proprietari della prima casa, ai pensionati soli, ai nuclei famigliari i cui coniugi si trovano in stato di disoccupazione». Viene inoltre proposto l’istituzione di un nuovo capitolo, il “Progetto orti sociali urbani” con una disponibilità di 5.400 euro, in pratica il comune dovrebbe affittare un appezzamento di terreno, per poi concederlo a pensionati o famiglie, per la coltivazione degli ortaggi per consumi personali «scopo del progetto, favorire la socialità, la partecipazione dei cittadini a la cultura della cura degli spazi verdi» sostiene Belossi.