"Diga? Regione dirà sì"

"Diga? Regione dirà sì"
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«È nostra intenzione, nelle prossime settimane, procedere già all’approvazione in sede di giunta regionale della delibera che decreta il parere favorevole alla diga in Valsessera. Dal punto di vista agricolo l’invaso non può che essere giudicato positivamente: il Piemonte, specie in determinati periodi dell’anno, soffre infatti di una certa carenza di bacini artificiali, realtà che provoca ricadute fortemente negative su alcune aree rurali della Regione in termini di siccità. Una gestione saggia dell’invaso potrà alleviare tale problematica nell’area circostante». Parola dell’assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto, che qualcosa di molto simile aveva già detto a Roma, nelle scorse settimane, nel corso di un importante convegno organizzato dal Consorzio di Bonifica della Baraggia. E così la notizia che la giunta del presidente leghista Roberto Cota avrebbe dato parere favorevole al “Via” dell’opera, cioè  la valutazione d’impatto ambientale, trova conferme nelle dichiarazioni dell’importante esponente della squadra di governo regionale. Diversi amministratori e politici locali ne avevano sentore, almeno in via informale. Probabilmente potrebbe pure essere questione di poco tempo, diciamo entro l’estate. D’altronde nei vari uffici torinesi il monumentale progetto di ampliamento dell’invaso delle “Mischie” pare non abbia mai trovato obiezioni di tipo tecnico, per cui non può stupire la posizione politica della maggioranza (Pdl + Lega Nord) dalle cui file non sono mai uscite posizioni contrarie ai lavori.

   Qui, Consorzio. Per nulla euforico Carmelo Iacopino, storico presidente dell’ente vercellese, consapevole che la partita comunque è ancora lunga. E non poco. «Noi facciamo sempre le cose a norma di legge - spiega, al telefono, da Vercelli -. Quindi perché dovrei meravigliarmi, se la Regione darà parere favorevole? Mi pare normale. Me l’aspettavo? Direi di sì... Dopodiché, certo, nei mesi scorsi, avevamo sentore che tutto filasse liscio nella valutazione del nostro progetto. La posizione del Ministero dei Beni culturali, invece, che aveva ritenuto il nostro lavoro non proporzionato, mi aveva sorpreso. Abbiamo portato l’acqua a decine di paesi, nei decenni passati, i nostri studi sono realizzati dai migliori professionisti. Sono sicuro di quello che facciamo e, rispettando la legge e agendo nell’interesse della collettività, non posso che essere sereno. Anzi. Lo sono sempre stato».
 
Il punto. Per i volontari del Comitato “Custodiamo la Valsessera” e tutti coloro che sono contrari all’ampliamento dell’attuale diga, la situazione si fa piuttosto critica. L’aria che tira, infatti, pare verso la realizzazione dell’opera, il cui costo iniziale s’aggira sui 300 milioni di euro. Euro ancora tutti da trovare, anche se alcuni ministeri hanno già finanziato parte del progetto. Se come pare la Regione darà l’ok all’ampliamento dell’invaso, il passo successivo sarà la valutazione da parte del Ministero dell’Ambiente. Ottenuta la quale, il Consorzio avrà cinque anni di tempo (la durata del “Via”, con piccole possibili deroghe) per realizzare la nuova diga, più a valle rispetto all’attuale. «Ma i soldi vanno trovati» ammette Iacopino. «Noi bravi? Noi rispettiamo la legge e otteniamo finanziamenti per opere di interesse pubblico» ripete come un mantra il numero uno del colosso vercellese.
 
Inquinamento. Intanto restano critiche le condizioni del torrente Sessera, dopo la fuoriuscita di fango dal fondale della diga, a seguito di lavori di pulizia. Il quadro ambientale resta quindi compromesso.

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