Paolazzi (Confindustria): "Recessione, danni come in guerra"

Paolazzi (Confindustria): "Recessione, danni come in guerra"
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«Non siamo in guerra, ma i danni economici fin qui provocati dalla crisi sono equivalenti a quelli di un conflitto e a essere colpite sono state le parti più vitali e preziose del sistema Italia: l’industria manifatturiera e le giovani generazioni». L’allarme arriva dal direttore del Csc (Centro studi di Confindustria), Luca Paolazzi, a commento delle elaborazioni che fotografano un grave deterioramento del tessuto economico.

Pil. Non a caso, il Csc rivede al ribasso le stime del Pil per il 2012 quando l’economia del Bel Paese calerà del 2,4% contro il -1,6% indicato a dicembre. Analoga differenza nello scenario per il 2013: da +0,6% a -0,3%. Si tratta di un risultato dovuto alla pessima eredità del 2012. I conti pubblici possono anche migliorare ma, tuttavia, il pareggio di bilancio non è ancora meta vicina: il prossimo anno il deficit non sarà infatti dello 0,1% come prospettato, ma dell’1,6%. E, nel 2012, si assesterà al 2,6%.

Fisco. Su questo scenario incombe poi una pressione fiscale che per il Csc, depurata dal sommerso, arriverà al 54,6% nel 2013 dal 54,2% del 2012. Ma a continuare la propria corsa è anche la pressione fiscale apparente: dal 42,5% del 2011 al 45,1% del 2012 fino al 45,4% del 2013.

Lavoro e consumi. A preoccupare Viale dell’Astronomia è infine il peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro. Secondo le elaborazioni del Csc, nel 2012, l’occupazione calerà dell’1,4% (-1% già acquisito al primo trimestre) e dello 0,5% nel 2013. Si dovrà aspettare la fine dell’anno prossimo perché le variazioni congiunturali tornino in area positiva. Al netto della Cig, il 2013 si chiuderà con 1 milione e 482 mila posti di lavoro in meno rispetto al 2008 (-5,9%), ultimo anno pre-crisi. La disoccupazione prosegue la corsa osservata negli ultimi mesi con il tasso che raggiungerà il 10,9% a fine 2012 (10,4% in media d’anno) e il 12,4% a fine 2013 (11,8% in media d’anno).

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