DALLA GRAN BRETAGNA:SIMONA REY

DALLA GRAN BRETAGNA:<BR>SIMONA REY
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Londra. Ogni volta che rientro in Italia ammetto di essere colta da un mini-shock culturale a cui stento sempre più a riadattarmi. Con questo non voglio dire che i britannici siano perfetti; il detto “paese che vai, usanza che trovi” ha pur sempre un fondo di verità.

In tutti i casi, ci sono almeno tre gesti quotidiani che dimostrano quanto gli inglesi amino fondamentalmente il rispetto per il prossimo. Il primo, classico, è lo stare in coda; faccio un esempio pratico. Se andate dal macellaio, la gente non si ammassa di fronte al bancone, agitando le mani, protestando per il caldo e la lentezza o litigando animatamente con il furbo di turno che, con la scusa di dover solo chiedere un’informazione, si piazza davanti a tutti ed ordina per trenta. No, proprio no. I clienti, rigorosamente sprovvisti di “turn-o-matic”, formano una fila che parte dall’ingresso del negozio e scende ordinatamente lungo la via, costeggiando il muro del palazzo e girando l’angolo, se necessario. Se si è appena arrivati e si ha un dubbio, è sempre meglio chiedere da dove inizi la coda ed infilarsi con cautela all’ultimo posto. E’ di rigore scusarsi e ringraziare almeno tre volte: per aver fatto la domanda, per aver capito la risposta e per essersi uniti agli altri clienti per l’acquisto della fettina settimanale. Se andate al supermercato, poi, c’è un’etichetta da seguire rispetto alla posizione della barretta “cliente successivo” sul nastro trasportatore. La responsabilità ricade sull’acquirente che ha appena finito di scaricare il carrello. Vi sembrerà una sciocchezza, ma l’esercizio di stretching forzato a cui ci si deve sottoporre in Italia per raggiungere la barretta, gelosamente trattenuta dalla cassiera, mi lascia sempre più perplessa. Ed il terzo aspetto, chiederete voi? Ringraziare con un gesto della mano il conducente del veicolo che, all’imbocco di una strada stetta, si è fermato dandovi la precedenza... e ricevere lo stesso cenno cortese per ringraziarvi di aver ringraziato! Cose da inglesi...

Simona Rey

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