Romagnolo: 2° finale olimpica

Ci voleva una gara perfetta per raggiungere la finale olimpica dei 5000 metri.
Servivano coraggio, talento, lucidità e soprattutto gambe ed Elena Romagnolo ha fatto appello a tutte le sue doti migliori per riuscirci, poi, dopo aver tagliato il traguardo stremata al 9° posto, ha alzato gli occhi al tabellone elettronico in trepidante attesa, perché, tale era il livello della gara, che l’aver siglato con 15’06”38 il suo nuovo record personale (quasi 7 secondi meglio rispetto al 15’13”19 ottenuto nel 2009 a Pescara), poteva addirittura non bastare.
In un attimo la dolce sentenza è arrivata: finale conquistata con l’ultimo tempo di ripescaggio, 43 centesimi meglio della sua amica azzurra Silvia Weissteiner (prima delle escluse) con cui aveva condiviso la conquista del pass olimpico lo scorso giugno al Golden Gala.
La gara della triverese è stata all’insegna della grande intelligenza tattica, giocando in rimonta senza scoprirsi e sprecare energie inutili, come piace fare a lei, per poi piazzare l’allungo decisivo nelle tornate finali.
Più indietro, dopo l’impegno nei 10.000 della giornata d’apertura, è finita Nadia Ejjafini (14ª) autrice comunque di un buon 15’24”70 (suo terzo tempo all time) e di una discreta gara che l’ha vista nel gruppo di testa ad inseguire la giapponese Niya fin oltre il terzo chilometro per poi cedere negli ultimi mille metri.
Pechino. A quattro anni di distanza la storia quindi si ripete ed Elena, come aveva fatto a Pechino sui 3000 siepi (11ª alla fine migliorando per l’ennesima volta il record italiano), firma un’altra impresa raggiungendo la sua seconda finale olimpica consecutiva in una disciplina come i 5000 dove era da Atlanta 1996 (edizione del bronzo della valdostana Roberta Brunet, attuale detentrice del record italiano con 14’44”50) che un'azzurra non si qualificava per l’atto conclusivo ai Giochi. Elena eguaglia così l’impresa di Enrico Pozzo nella ginnastica artistica, dove il campione italiano ha centrato due finali sia in Cina (19° su 24) sia a Londra (18° su 24) la scorsa settimana.
La finale dei 5.000 si disputerà domani sera alle 21,05 (ora italiana). Sono 15 le atlete ai nastri partenza, con favorite le solite etiopi e keniane che hanno già dominato le semifinali con Gelete Burka (Eth, 15’01”44) a precedere Vivian Jepkemoi Cheruiyot (Ken, 15’01”54) e Sally Jepkosgei Kipyego (Ken, 15’01”87) nella batteria di Romagnolo e la favorita (già a segno nei 10000) Tirunesh Dibaba (Eth, 14’58”48) davanti a Meseret Defar (Eth, 14’58”70) e Viola Jelagat Kibiwot (Ken, 14’59”31) nell’altra.
Inutile dire che la ventinovenne triverese dovrà provare ad esplorare fino in fondo le sue risorse per cercare un posto nelle prime 10 del mondo, magari cercando un tempo sotto i 15 minuti, ma in ogni caso la performance di Elena, in questi giochi avari di soddisfazioni per l’atletica azzurra (ancora vivamente scossa per il caso doping di Schwazer) sarà una delle migliori della spedizione italiana.