Villa Ranzoni a rischio crollo
Cossato
Poco più di un anno fa, la giunta comunale, riunita sotto la presidenza del sindaco Claudio Corradino, su proposta del vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici Roberto Scalabrino, aveva dato il via all’iter per completare Villa Ranzoni, approvando il progetto definitivo-esecutivo relativo al 3° lotto, detto anche della “manica del torchio’’, stilato dall’architetto Lorenzo Varesano del Comune di Cossato.
Risparmio e tagli. «Avevamo previsto di avviare l’intervento nel corso del 2012 per portarlo a termine nell’anno successivo, con una spesa totale prevista di 500 mila euro per il risanamento e la completa riqualificazione della struttura, compreso l’insieme delle corti e degli spazi di comunicazione esterni al fabbricato - ricorda il sindaco Claudio Corradino - che sono essenziali per una migliore fruizione del Polo Culturale esistente».
Il punto. Il fabbricato consiste in un unico corpo a campata singola, ma a doppia altezza, addossato all’ex chiesa di san Rocco (l’attuale laboratorio di gommista), con copertura ad unica falda. L’immobile, attualmente in condizioni di ampio degrado, era stato impiegato, originariamente, per attività agricole, connesse all’insediamento della villa, come testimoniamo, oltre alla tipologia edilizia, anche i resti di un torchio.
Un’area ristoro. «Per la sua conformazione e l’affaccio sulla corte principale, la destinazione d’uso prevista - spiega il vicesindaco Roberto Scalabrino - è quella di un’ area di ristoro e di promozione dei prodotti agro-alimentari del territorio. E, al piano superiore dell’immobile, è pure prevista la nuova sala consiliare».
La situazione attuale. «I tagli imposti dal governo Monti hanno impedito i lavori. - afferma furibondo il sindaco -. Il mancato intervento, in tempi rapidissimi, rischia di danneggiare anche la parte già ristrutturata della villa e l’attigua officina del gommista. Il tetto, infatti, è a rischio crollo: senza un immediato e deciso intervento per il suo risanamento, quel lotto della villa rischia di dover essere abbattuta e le possibili infiltrazioni d’acqua piovana potrebbero, già ora, danneggiare seriamente la parte ovest della villa ed i locali del gommista. Le possibili future abbondanti piogge autunnali, se il tetto non sarà messo in sicurezza in tempi brevissimi, metteranno a dura prova la sua staticità. Evitare, oggi, la ristrutturazione di quel lotto, non sarebbe, quindi, un risparmio, ma un autentico spreco. Servono, infatti, manutenzioni urgenti, o i beni del Comune rischiano di andare in rovina. Per questo, rivolgiamo un urgente appello alla Regione, alla Provincia ed alle Fondazioni affinché ci diano il loro immediato ed indispensabile aiuto».