Caldo, l'agricoltura è a rischio
Non è un’emergenza, ma una situazione seria, sì. Caldo vuol dire guai per l’agricoltura. Le forniture d’acqua per l’utilizzo domestico non sono in discussione, ma chi ha coltivazioni nel Biellese (e non solo) sta vivendo momenti difficili. Un tema molto estivo, ovviamente... Proprio sui confronti con il passato Paolo Seitone, dirigente della Coldiretti, spiega: «Siamo lontani dalla situazione che si verificò nel 2004, quando ricordo casi di razionamento dell’acqua in alcuni Comuni. La scorsa settimana, però, c’è stato molto caldo, rappresentando il momento di massima difficoltà per il comparto agricolo in questa stagione. Non in tutto il Biellese, per fortuna. Perché nella zona dell’Elvo, e oltre, grazie alla diga dell’Ingagna, non si sono registrati problemi. Nell’asse che invece conta sull’acqua del torrente Cervo, quindi diciamo a grandi linee, da Biella-Chiavazza a Cossato, passando per Valdengo, i problemi non sono mancanti. Di acqua nel corso infatti non ce n’è e quindi per molti agricoltori i disagi si sono fatti sentire. E non poco».
La Coldiretti e le dighe. «Siamo favorevoli alle dighe perché rappresentano una soluzione ottimale per le e sigenze degli agricoltori - aggiunge Seitone -. O piove oppure non mi vengono in mente altre alternative alla possibilità di accumulare acqua piovana, che nei momenti di crisi può essere rilasciata... Dopodiché questo non significa in nessun modo un’adesione al progetto in discussione in Valsessera, di ampliamento all’attuale invaso. Coldiretti non è favorevole né contraria rispetto a tutto il ragionamento di cui si parla e si legge sui giornali per la struttura delle “Mischie”. Non spettano a noi valutazioni tecniche e ambientali. Senza tentennamenti, invece, ribadisco che Coldiretti crede che gli invasi sia preziosi per sostenere l’agricoltura e gli agricoltori».
Qui, Provincia. Stessa musica per l’assessore provinciale all’agricoltura, che fa una premessa. «Una qualsiasi estate, nel Biellese, mette in difficoltà le produzioni agricole locali - dice Guido Dellarovere -. Poi ci sono annate migliori e annate peggiori. Certo adesso ci sono dei problemi, soprattutto per il granoturco. Dopodiché i conti e i bilanci si faranno alla fine. Perché è evidente che se nelle prossime settimane si registrassero piogge intense, o magari troppo intense, si sommerebbero problemi a problemi. Sul fatto che l’acqua presente nei torrenti non basti è un dato pacifico, direi storico. Sarebbe assurdo anche solo volerne parlare... Ed è altrettanto storico il fatto che nel Biellese le dighe siano state costruite per l’agricoltura. E che successivamente siano state utilizzate anche per i residenti. Novità? Il Ministero delle infrastrutture ha chiesto ulteriori approfondimenti rispetto al progetto complessivo».