Poste chiuse, utenti infuriati
Senza preavviso l’ufficio postale del centro, all’angolo fra via Repubblica e Costituzione, martedì ha chiuso i battenti un’ora e mezza prima (alle 12 anziché alle 13,35) del già limitato periodo di apertura, per le ferie estive, e ieri campeggiava, a fianco di quello precedente, l’avviso che, mercoledì, l’ufficio postale restava chiuso di nuovo (foto). Tutto questo, senza alcuna spiegazione. La chiusura, che coincide con il giorno del vicino mercato ambulante settimanale, che, di solito, fa accorrere ancora più gente agli uffici postali, ha creato, in numerosi cittadini, un forte malcontento.
Le proteste. «L’attuale orario di apertura, in vigore dal 16 luglio scorso, che proseguirà fino all’8 settembre, è già ridotto della metà - dice Anna G. - per favorire le ferie estive del personale, e questo può anche andar bene, ma se poi si tiene chiuso ancora di più anche durante quel periodo, si crea alla gente ulteriori difficoltà. Avevo un pacco urgente da spedire e devo rimediare recandomi all’ufficio postale del Vallone o di Ponte Guelpa, oppure a Lessona o a Quaregna». Un altro signore, invece, Mario P., arriva all’ingresso della posta con in mano un vaglia ed una lettera raccomandata e rimane esterrefatto nel constatare la chiusura degli uffici: «Come è mai possibile un simile disservizio?» afferma ad alta voce, trattenendo, a stento, un’imprecazione. Anche per lui si rende necessaria la soluzione alternativa in un altro ufficio postale. Due anziani coniugi, infine, arrivano, a bordo di un’auto, accompagnati dalla figlia per ritirare i soldi di un vaglia. «Ho chiuso apposta il mio negozio per accompagnare i miei genitori in posta - afferma Adriana B. L. - per riscuotere questo vaglia e dovrò tornare domani. Spero solo che sia aperto! Non penso, infatti, di poterlo far riscuotere in un altro ufficio postale». Ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo: il via vai, di ieri, infatti, è proseguito per quattro ore, creando davvero molti disagi e proteste.
L’azienda. «S’è rotto un condizionatore d’aria - spiegano da Genova, telefonicamente, responsabili dell’azienda -. Inoltre usciva del liquido. Per ragioni di sicurezza, quindi, è stato decisa la chiusura anticipata. Contemporaneamente, però, personale di rinforzo è stato inviato negli altri uffici».