Vince il Quadrante, ma è polemica
Alla fine sono stati i torinesi e i cuneesi a decidere il futuro della Provincia di Biella, bocciando prima il matrimonio d’interessi con Vercelli e appoggiando poi la proposta avanzata dall’Unione delle Province italiane di creare il Quadrante che sarà denominato “Piemonte Orientale”. Salvo stravolgimenti che appaiono quasi impossibili, il futuro di Biella è segnato dall’area vasta. A meno che il consiglio regionale non ribalti l’indicazione emersa ieri dal Consiglio delle autonomie locali, primo organo preposto a dare indicazioni sulla riorganizzazione delle Province in Piemonte. Che saranno quattro: Cuneo, Alessandria-Asti, Torino (città metropolitana) e Novara-Biella-Vercelli-Verbania.
Il ragionamento è partito sulle quattro province, come richiesto dall’Upi. Ci hanno provato prima gli astigiani a modificare il disegno del Piemonte, promuovendo tre emendamenti (Provincia del Vino, Asti-Alessandria-Cuneo e Asti-Cuneo). Vedendo come tirava l’aria, però, i documenti sono stati ritirati e gli esponenti del territorio di Asti hanno lasciato l’aula. Si è passati poi all’emendamento Biella-Vercelli, che ha raccolto 10 voti favorevoli contro i 19 contrari e i 10 astenuti. Infine si è votato per il Quadrante, passato con 27 voti favorevoli e 4 contrari. La Lega non ha partecipato al voto perché in contestazione con la riforma promossa dal Governo.