Pmi: arriva lo "Sbloccacrediti" da 10 milioni

Un fondo rotativo da 10 milioni di euro per le Pmi che vantano crediti certificati nei confronti delle amministrazioni comunali. L’operazione, subito battezzata Fondo Sbloccacrediti, è stata finanziata dalle Camere di Commercio piemontesi, con il coordinamento di Unioncamere Piemonte, e realizzata in collaborazione con Anci Piemonte e UniCredit.
Tempi. Operativo dal 21 settembre scorso sino al 31 dicembre 2013 e destinato alle micro, piccole e medie imprese, il Fondo Sbloccacrediti è stato presentato ieri alla Camera di Commercio di Biella.
«Nel 2011 - ha spiegato il presidente dell’ente camerale biellese, Andrea Fortolan -, le imprese italiane hanno atteso mediamente 180 giorni per la liquidazione delle fatture da parte della pubblica amministrazione. Ciò contro un tempo medio delle imprese francesi pari a 64 giorni e di quelle tedesche addirittura di appena 35. Non solo, ma la situazione italiana appare ancora più preoccupante se si considera il peggioramento del trend: nel 2011, infatti, l’attesa media è risultata superiore rispetto a quella del 2009, quando le imprese italiane attendavano “soltanto” 128 giorni per essere pagate dalle pubbliche amministrazioni. Le Camere di Commercio piemontesi, sensibili a questa situazione, hanno pertanto deciso di compiere un’azione di sistema, mettendo a disposizione parte della propria liquidità giacente per creare un fondo che, grazie al supporto di Anci Piemonte e di UniCredit, possa venire incontro alle Pmi. Valuteremo come andrà l’iniziativa, non escludendo un secondo intervento per i crediti vantati anche nei confronti di province e regioni».
Un ringraziamento è venuto da Claudio Corradino, vicepresidente di Anci Piemonte.
«Ringraziamo il sistema camerale piemontese e Unicredit perché si sono resi conto più di altri del ruolo fondamentale giocato dagli enti locali nello sviluppo economico del territorio - ha dichiarato Corradino -. Grazie a questa iniziativa, alle piccole imprese fornitrici sarà garantito il pagamento per opere già prestate ai comuni e che essi potrebbero liquidare subito se solo non ne fossero impediti dal Patto di Stabilità».
Proprio il responsabile UniCredit del credito agevolato per il Nord Ovest, Marco Ferrero, ha sottolineato l’importanza per le imprese di riscuotere il più velocemente possibile e senza costi aggiuntivi i crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione.
«Unicredit - ha infatti detto Ferrero - vuole essere parte integrante di questo processo ed ha concordato, con il sistema camerale piemontese, condizioni di favore per gli imprenditori per lo sblocco dei propri crediti in aggiunta alla quota parte a costo zero erogata a valere sul Fondo Unioncamere».
Come funziona. A spiegare il funzionamento del Fondo Sbloccacrediti ha provveduto Gianpiero Masera, segretario della Camera di Commercio di Biella e Vercelli.
«Il Fondo - ha spiegato Masera - consente lo smobilizzo a tasso zero di crediti scaduti e certificati da parte delle amministrazioni comunali fino ad un ammontare massimo di 50 mila euro per impresa. La Pmi deve ottenere la certificazione del proprio credito direttamente dall’amministrazione comunale per poi consegnarla in una qualsiasi filiale UniCredit in Piemonte, al fine del trasferimento dei fondi. Non solo, ma fino a 50 mila euro, le operazioni per l’impresa non hanno costi né per interessi né per istruttoria».
E per cifre superiori a 50 mila euro e inferiori a 100 mila?
«In questo caso - ha spiegato sempre Masera -, UniCredit ha concordato con il sistema camerale piemontese condizioni di favore tra cui un Euribor 12 mesi più spread pari al 3,50% (fisso per tutte le classi di rating), zero commissioni e zero spese nonché una scadenza del rimborso, in soluzione unica, a 12 mesi. Infine, in caso di crediti eccedenti la soglia dei 100 mila euro, l’eventuale ulteriore somma potrà essere smobilizzata a condizioni negoziabili tra impresa e UniCredit».
Ma chi sono le Pmi che possono beneficiare del Fondo Sbloccacrediti?
«Si tratta - ha concluso Masera - di quelle micro, piccole o medie aziende individuate secondo i parametri europei. Esse devono avere sede legale o operativa in Piemonte, non essere in liquidazione o in procedura concursuale, essere in regola con il pagamento del diritto camerale, vantare un credito scaduto, certo ed esigibile che deve essere certificato da un’amministrazione comunale e avere un merito del credito pari o superiore a solvibilità sufficiente».