"Vuoi prostituirti? Paghi l'affitto"

"Vuoi prostituirti? Paghi l'affitto"
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Si faceva pagare 400 euro al mese l’affitto della piazzola lungo la strada provinciale a Masserano dove aveva costretto una sua giovane connazionale a esercitare la prostituzione. E se la ragazza si scordava di pagare, lo faceva in ritardo o non si presentava sul luogo di lavoro, veniva minacciata e picchiata sia dalla sua aguzzina sia da suo complici.

Accusata delle violenze e di induzione e sfruttamento della prostituzione, una nigeriana che abitava a Santhià e si è in seguito trasferita a Torino, Edijana Remilekun Uduwarovboh, 39 anni, è stata condannata ieri mattina con rito abbreviato dal giudice, Claudio Passerini, a due anni di reclusione più tremila euro di multa senza il riconoscimento della condizionale in quanto già gravata da precedenti.

L’ultimo episodio, il più grave, che aveva spinto la ragazza costretta a prostituirsi a scappare e a chiedere aiuto ai carabinieri di Masserano, era avvenuto il 15 ottobre dell’anno scorso. L’imputata si era recata di persona alla postazione di Masserano per riscuotere i 400 euro di canone mensile. Dopo essersi lamentata con la giovane nigeriana (21 anni, domiciliata a Torino) perché non aveva risposto al telefono, aveva iniziato a picchiarla con estrema violenza. A detta della parte offesa, l’aveva quindi trascinata nella boscaglia dove  uno sconosciuto le stava aspettando su un’auto di grossa cilindrata di colore grigio. Le botte erano proseguite sempre più violente con l’intento da parte dell’imputata di caricare la connazionale sull’auto. Ma in quel momento, spinta dalla disperazione, la giovane aveva reagito, era riuscita a divincolarsi ed era scappata lungo la strada chiedendo aiuto agli automobilisti di passaggio. Aveva quindi chiesto l’intervento dei carabinieri  di Masserano che erano subito arrivati  avevano messo la parola fine alla brutta storia. Era così emerso che, oltre a chiedere alla ragazza i soldi ogni mese, era lei stessa che la portava o la faceva portare sul luogo di lavoro e che l’aveva spinta a prostituirsi

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