Al via Eco delle parole

Al via Eco delle parole
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Da oggi, prende corpo una nuova iniziativa di Eco di Biella: Eco delle parole, dedicato a libri e a racconti. Di segutio la prima recensione.

Il tennis c’entra poco, forse nulla. Perché “Open” (foto) parla soprattutto di vita. E quindi si rivolge a tutti noi, anche se non abbiamo mai preso una racchetta in mano e, magari, non conosciamo neanche le regole del gioco.
Alessandro Baricco l’ha citato, per primo, tra i 50 libri più belli che abbia letto negli ultimi anni. Giustamente e per diverse ragioni, difficilmente spiegabili in poche righe. Si può comunque dire che la biografia del campione Andre Agassi è il pretesto per raccontare altro rispetto ai tornei conquistati e ai risultati ottenuti in vent’anni di carriera da superstar. E cioè, per esempio, per svelare le stranezze, le contraddizioni e le meschinità di un ambiente e di una disciplina che odia, anche se gli dà da vivere (e bene). A

A chi non è mai capitato di pensare, almeno una volta, qualcosa di simile con il proprio lavoro e l’ambiente in cui interagisce? Ecco perché ho letto “Open” d’un fiato, anche se le pagine sono molte e la prima parte è migliore della seconda. Perché fin dall’inizio mi sono trovato dentro questa storia che credevo di conoscere e invece mi è stata rivelata. Voglio dire: non ho mai avuto la sensazione di essere seduto a bordo campo come un lettore, piuttosto mi sono sentito accanto all’autore come un amico con cui si fa il punto sulle cose per cui vale la pena vivere (le famose ultime o penultime). Sì, perché la partita di Agassi, spesso, è sovrapponibile a quella che giochiamo tutti: la paura di non essere all’altezza delle situazioni, le piccole gioie, gli errori, i rimpianti, gli amori, gli affetti, il timore di perdere quanto conquistato: in ufficio, in famiglia, per strada. Lo sport come metafora della vita, dunque. E il tennis come paradigma della solitudine dell’esistenza: l’avversario lontano, nessuno cui chiedere consigli (l’allenatore non c’è). «Ecco perché noi tennisti parliamo da soli» scrive e spiega l’ex numero uno delle classifiche mondiali. Tanti i passaggi del libro da sottolineare e rileggere: «Ogni match è una vita in miniatura». Per dire!
Agassi (nella traduzione del premio “Pulitzer” J.R. Moehringer) nel ripercorrere le tappe della sua carriera, che nasce da un padre autoritario, passando per il matrimonio con la campionessa Steffi Graf, racconta il suo rapporto con il tennis e con un ritiro atteso e temuto allo stesso tempo. Ci fa quindi conoscere molti segreti e tanti dietro le quinte d’una vita solo apparentemente sfavillante. Il tutto senza retorica o vittimismi.
Per queste e molte altre ragioni, quando ho finito “Open”, e l’ho riposto nella libreria di casa, mi sono accorto di averlo posizionato in un punto in cui è facile poterlo riprendere in mano.