"Basta notorietà"
Tutto è bene ciò che finisce bene. Ma a sentire le parole di Giulia Fasana, viene da pensare che ci sia qualcosa di più di una storia a lieto fine nel raccontare l’happy end della sua “fuga” da casa nei giorni scorsi. Come il rivelarsi di una personalità importante, adulta, nonostante l’errore. O forse, proprio a per quello. Basta telefonare a casa sua. Vi risponderà probabilmente la madre. Per poi dirvi: «Vuole parlare con Giulia? E’ maggiorenne e in grado di spiegarsi da sola...».
La testimonianza. «Pronto? Buona sera. Grazie per gli articoli... Cosa volevo fare? Nulla di speciale - dice la ragazza, 24 anni, allontanatasi martedì sera -. Ho commesso un errore. Un errore nei confronti dei miei genitori e di tutte le persone che mi vogliono bene. Non volevo che la mia vicenda diventasse un caso, né locale né nazionale... Non ho confessioni da fare né proclami. Involontariamente ho fatto prendere un grande spavento ai miei familiari, che per il mio bene hanno pensato a certi appelli. Ora, però, chiedo di poter tornare nell’anonimato. Di poter stare serenamente con i miei genitori, mio fratello e tutti gli amici. Punto. Il resto non mi interessa. Non voglio diventare un personaggio. Uno di quelli che piange in diretta televisiva o confessa chissà cosa... Sento doveroso rispondere a voi giornalisti. L’ho fatto con tutti. Mi assumo le responsabilità per quello che ho fatto. Quindi sono qui. Però dopo, chiedo a tutti comprensione. E di essere dimenticata».
Il perché... Le ragioni per le quali la giovane s’è allontanata da casa sono parse chiare fin dall’inizio. Il giorno dopo secondo quando aveva detto, avrebbe dovuto discutere la tesi. Invece Giulia Fasana per conseguire la laurea del corso di infermieristica avrebbe ancora dovuto sostenere alcuni esami. «E mi vergognavo - dice -. Non volevo sembrare una fallita agli occhi dei miei genitori. Mi addolorava deluderli. In passato avevo infatti avuto qualche momento di stanchezza rispetto agli studi... Così, non sapendo come dire loro la verità, ho pensato di allontanarmi. Volevo riflettere».
Le ricerche. Attraverso il controllo del computer e dei siti Internet visitati, i familiari aveva capito l’allontanamento da casa via treno e con destinazione Milano. Anche alcuni amici e conoscenti, allertati dal “passa parola”, attraverso Internet e non, avevano segnalato la sua presenza alla stazione ferroviaria San Paolo di Biella. Giovedì pomeriggio, poi, la telefonata della giovane, che accendendo il proprio telefonino era stata inondata di messaggi di affetto e di sostegno.