Giustizia un cane col fucile
Un cacciatore biellese ha ucciso un labrador di due anni che si stava azzuffando con il suo cane da caccia. Lo ha letteralmente giustiziato. Poteva dare un ordine al suo cane, afferrarlo per il guinzaglio e spostarlo, oppure sparare un colpo in aria per spaventare entrambi. Sarebbe bastato. Dimostrando un cinismo e una crudeltà senza senso ha invece appoggiato la canna del fucile calibro 12 contro la testa del labrador, un esemplare dall’indole pacifica, proprio mentre la padrona cercava di tirarlo a sé con il guinzaglio. E ha premuto il grilletto. Due volte. La doppia rosa di pallini, a bruciapelo, ha sfigurato e ucciso sul colpo l’animale, lasciando sgomenta e sotto shock la proprietaria.
E’ accaduto domenica mattina in una zona boschiva di Castelnuovo Nigra, nell’Alto Canavese, ma la notizia è trapelata solo in queste ore. Il cacciatore è stato identificato dai carabinieri di Castellamonte, abita a Biella, ha 55 anni e dovrà rispondere di una lunga serie di reati e contravvenzioni: uccisione di animali (articolo 544 bis del Codice penale: «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni»), uso scorretto delle armi in quanto stava camminando lungo una strada di campagna con il fucile carico e altre accuse che il magistrato deciderà se affibbiargli o meno nei prossimi giorni. Gl è stato inoltre sequestrato il fucile e gli è stata ritirata la licenza di caccia. Il cacciatore biellese - di cui per il momento non si conosce il nome - era con un amico, anche lui di Biella, che non è stato denunciato. Alle indagini ha partecipato anche Alessandro Agosto, guardia venatoria dell'Aeop (Associazione Europea Operatori Polizia), che ha una sede molto attiva anche a Biella (in via Orfanatrofio 16, telefono 338 2946916).
Valter Caneparo