Londra. Potrei raccontarvi senza reticenze il sarcasmo, l’incredulità ed  il tono canzonatorio che gli inglesi hanno riadottato alla notizia del  rientro di Berlusconi sulla scena politica italiana; invece, in uno  slancio di scarsa originalità, preferisco riflettere un momento  sull’anno che si sta per concludere. Per la Gran Bretagna il 2012 è  stato semplicemente unico: il Giubileo della regina, le Olimpiadi, le  Para-olimpiadi e persino gli spettacoli musicali che hanno corollato  questi avvenimenti, non solo hanno contribuito a rilanciare l’immagine  di un’intera nazione,  ma hanno avuto un impatto profondo sul  significato stesso di britannicità. Vi ho parlato in più di un’occasione  delle caratteristiche del tessuto sociale inglese: multietnico,  tollerante, partecipativo. E’ sufficiente leggere i cognomi degli atleti  che hanno rappresentato il Regno Unito alle Olimpiadi per rendersi  conto dell’entità del fenomeno e si ha lo stesso riscontro riflettendo  sulla partecipazione agli eventi organizzati in occasione del Giubileo.  Ciò che forse è più difficile da cogliere dall’esterno, è il sentimento  di nazionalismo positivo, di unità e di profondo orgoglio che questi  eventi hanno suscitato. Anche gli scettici recidivi sono stati incapaci  di sottrarsi a questo clima di euforia e, uno dopo l’altro, si sono  dichiarati fieri di potersi dire britannici. Personalmente l’esuberanza e  l’esaltazione della scorsa estate non hanno cambiato i miei sentimenti  per questo popolo che mi ospita da anni e che mi ha permesso di  realizzare molti sogni. Inevitabilmente, però, mi hanno fatto riflettere  sul significato e sull’importanza di credere collettivamente e  positivamente nelle capacità del proprio Paese. Spero che il 2013 offra  all’Italia la possibilità di vivere con la stessa intensità le emozioni  di questa lunga estate inglese e che ogni cittadino possa ritenersi,  chissà, un po’ più fiero, un po’ più fiducioso ed un po’ più contento.   Buone Feste a tutti! 
 Simona Rey
Londra. Potrei raccontarvi senza reticenze il sarcasmo, l’incredulità ed il tono canzonatorio che gli inglesi hanno riadottato alla notizia del rientro di Berlusconi sulla scena politica italiana; invece, in uno slancio di scarsa originalità, preferisco riflettere un momento sull’anno che si sta per concludere. Per la Gran Bretagna il 2012 è stato semplicemente unico: il Giubileo della regina, le Olimpiadi, le Para-olimpiadi e persino gli spettacoli musicali che hanno corollato questi avvenimenti, non solo hanno contribuito a rilanciare l’immagine di un’intera nazione,  ma hanno avuto un impatto profondo sul significato stesso di britannicità. Vi ho parlato in più di un’occasione delle caratteristiche del tessuto sociale inglese: multietnico, tollerante, partecipativo. E’ sufficiente leggere i cognomi degli atleti che hanno rappresentato il Regno Unito alle Olimpiadi per rendersi conto dell’entità del fenomeno e si ha lo stesso riscontro riflettendo sulla partecipazione agli eventi organizzati in occasione del Giubileo. Ciò che forse è più difficile da cogliere dall’esterno, è il sentimento di nazionalismo positivo, di unità e di profondo orgoglio che questi eventi hanno suscitato. Anche gli scettici recidivi sono stati incapaci di sottrarsi a questo clima di euforia e, uno dopo l’altro, si sono dichiarati fieri di potersi dire britannici. Personalmente l’esuberanza e l’esaltazione della scorsa estate non hanno cambiato i miei sentimenti per questo popolo che mi ospita da anni e che mi ha permesso di realizzare molti sogni. Inevitabilmente, però, mi hanno fatto riflettere sul significato e sull’importanza di credere collettivamente e positivamente nelle capacità del proprio Paese. Spero che il 2013 offra all’Italia la possibilità di vivere con la stessa intensità le emozioni di questa lunga estate inglese e che ogni cittadino possa ritenersi, chissà, un po’ più fiero, un po’ più fiducioso ed un po’ più contento.  Buone Feste a tutti! 
Simona Rey