Ayrton Badovini già conquistato dalla grande famiglia Ducati
Un mese fa i primi test della Ducati 1199 Panigale. Tre giorni, di cui l’ultimo sotto la pioggia. Troppo poco per poter dare i primi giudizi sulla moto. Per questo il pilota biellese Ayrton Badovini (foto), che assieme a Carlos Checa farà parte del team ufficiale Ducati Alstare 2013, non si sbilancia: «L’avventura in “rosso” è davvero ancora agli inizi - racconta -. I test non hanno ancora dato indicazioni precise. Posso dire che mi sono trovato bene in sella, ma c’è ancora molto da lavorare».
Una moto tutta nuova. Non bastano, insomma, due giorni e mezzo per poter dare un giudizio su una moto nuova, ma nuova per davvero, dalla “a” alla “z”. In Superbike, infatti, si possono usare solo moto derivate dai modelli di serie, per cui quando una casa lancia un nuovo modello è vincolata a portarlo in pista: «Da quest’anno - spiega Badovini - Ducati può usare solo la Panigale. Se si rivelerà una moto nata con dei difetti, non potrà tornare indietro, come si fa ad esempio in MotoGp. Lì se un nuovo telaio non dà i risultati attesi si può sempre tornare indietro alla versione dell’anno prima. In Superbike no. Per questo cambiare moto, come ha fatto Ducati quest’anno, è sempre delicato. Tra l’altro le differenze rispetto alla 1098R sono sostanziali. Molti cercano nella nuova moto l’evoluzione della vecchia, invece è completamente diversa». Alla prova del mercato, la 1199 Panigale ha già venduto 7.500 modelli aggiudicandosi oltre 30 premi e l’etichetta di “miglior bicilindrica di tutti i tempi”. Grazie al nuovo telaio portante monoscocca, tra l’altro, la Panigale vanta un rapporto peso/potenza (164 kg per 195 cavalli) straordinario. Questa la basa da cui gli ingegneri del reparto corse stanno plasmando la versione Superbike, che tornerà in pista a Jerez dal 19 al 21 gennaio, per poi trasferirsi a Phillip Island il 18 e 19 febbraio, pochi giorni prima dell’esordio in campionato sulla stessa pista.
La preparazione. In attesa di tornare in sella, Badovini si allena in palestra: «In queste vacanze - prosegue il pilota Alstare - sono stato a Biella e mi sono allenato due volte al giorno nella palestra Fitness Club di Mauro Garolla, che ringrazio. Poi sono andato in bici da corsa, per tenere in forma il fisico in attesa di provare di nuovo la moto». Intanto una cosa può già dire: «Sono rimasto affascinato dal calore che circonda il brand Ducati Corse. I ducatisti hanno una passione enorme per le competizioni, mentre in Bmw c’era qualcosa di paragonabile solo per le versioni da turismo. A Borgo Panigale mi hanno accolto tutti come uno di famiglia. In particolare il manager Francis Batta, che mi tratta come un figlio. Penso di avere molto da imparare da lui, visto che ha lanciato molti grandi piloti». A proposito, Badovini è stato portato in Ducati proprio da Batta: «Gli ho chiesto perché avesse scelto proprio me. Mi ha risposto “perché no?”. Dice che è convinto della sua scelta, e che se ne renderanno conto tutti nel corso della stagione. Speriamo abbia ragione».
Matteo Lusiani