In cella l'assassino del geometra
Si chiama Francesco Gallina, imprenditore edile di 52 anni, di Leinì (Torino), l'omicida del geometra Gabriele Cavallin, 47 anni, di Vallanzengo. E' titolare di un'importante impresa edile, l'Idea Costruzioni srl. Negli ultimi tempi, però, causa probabilmente la crisi, l'azienda non era molto florida e a quanto pare Gallina aveva commesso qualche irregolarità a cui Cavallin si sarebbe aggrappato per chiedergli la restituzione di compensi a suo dire dovuti ("Fra i 33 e i 40 mila euro", ha spiegato in conferenza stampa il procuratore di Biella, Giorgio Reposo) minacciando che in caso contrario avrebbe rivelato ogni cosa alla Guardia di finanza. Era in corso anche una vertenza di tipo civilistico.
I due non si sono sentiti per mesi. Poi, quattro giorni prima del delitto, Cavallin - che a detta degli inquirenti non navigava certo in buone acque sotto l'aspetto finanziario - ha provato a telefonare per tre volte a quello che fino a due anni fa era anche un amico con il quale più volte aveva trascorso il fine settimana con le rispettive famiglie. E non ha ottenuto risposta. Quelle tre telefonate sono state l'elemento scatenante. Gallina - come ha confessato lui stesso ieri mattina dopo essere stato fermato dai carabinieri di Biella - ha così deciso di armarsi e di recarsi a Vallanzengo. Si è appostato sul retro della casa e ha aspettato che il geometra rientrasse. Nel momento in cui Cavallin si è avvicinato alla porta e l'ha aperta per entrare in casa, il suo assassino si è avvicinato e lo ha crivellato di colpi: cinque in tutto con uno che ha colpito il geometra biellese di striscio a un braccio e gli altri quattro finiti in pieno addome, perforandogli il cuore. Nessun colpo è stato sparato alla testa come qualcuno aveva scritto, sbagliando, nei giorni scorsi. Gallina è quindi tornato sui suoi passi, è salito in macchina e si è allontanato. Tra Quaregna e Cossato ha quindi gettato dal finestrino la pistola, un'arma clandestina, non denunciata, che ha poi fatto ritrovare agli investigatori. Ad incastrarlo sono stati anche alcune cartucce dello stesso calibro ritrovate nella sua abitazione e identiche a quelle delle quali aveva lasciato i bossoli sulla soglia dell'abitazione di Vallanzengo. A dare una grossa mano agli investigatori, il giorno del delitto, sono stati alcuni giovani che hanno visto l'auto dell'impresario edile allontanarsi dal paese biellese. Forse giovedì Gallina comparirà davanti al giudice per la convalida del fermo.
Valter Caneparo