DALLA GRAN BRETAGNA: FRANCESCO BRASCHI
Londra. Che Londra fosse una meta ambita da tanti turisti italiani era ben noto, ma che così tanti, ragazzi e non, siano qui per lavorare e restarci, non l’avrei mai immaginato!
Camminando per Oxford street la domanda da fare non è “posso avere un’informazione?”, ma ”scusi lei è di qua?”. La lingua prevalente infatti è proprio la nostra, così come in altri luoghi affollati, vedi Victoria station o Piccadilly circus.
Se queste però sono attrazioni turistiche, posso dire di aver incontrato decine, anzi decisamente centinaia di ragazzi italiani mediamente fra i 18 e i 25 anni che si sono spostati qui perennemente. Sulla metro, sui bus, al caffè Italia o nei clubs riconoscere un italiano è facile e le storie sono sempre simili. Spesso ragazzi semplicemente in cerca di lavoro che hanno deciso di cambiare aria e venire qua, ma ho parlato di recente con due romani appena laureati in patria che dopo mesi di ricerca vana si sono spostati a Londra.
Hanno trovato lavoro dopo poco, da camerieri: ho visto vera gioia nei loro occhi!
Per quanto riguarda Biella ho da poco parlato con cinque o sei ragazzi che hanno intenzione di partire. Una vera e propria moda direi, dettata però spesso dalla necessità.
La casa dove abito, a due passi da Wembley, è ormai stata conquistata, sette italiani su nove persone. Cercando lavoro spesso mi è stato detto che non assumevano più italiani ed ovviamente erano questi stessi ultimi a dirmelo.
Insomma a volte ho qualche dubbio su dove mi trovo, ma comunque viva l’Italia!
Francesco Braschi
Londra. Che Londra fosse una meta ambita da tanti turisti italiani era ben noto, ma che così tanti, ragazzi e non, siano qui per lavorare e restarci, non l’avrei mai immaginato!
Camminando per Oxford street la domanda da fare non è “posso avere un’informazione?”, ma ”scusi lei è di qua?”. La lingua prevalente infatti è proprio la nostra, così come in altri luoghi affollati, vedi Victoria station o Piccadilly circus.
Se queste però sono attrazioni turistiche, posso dire di aver incontrato decine, anzi decisamente centinaia di ragazzi italiani mediamente fra i 18 e i 25 anni che si sono spostati qui perennemente. Sulla metro, sui bus, al caffè Italia o nei clubs riconoscere un italiano è facile e le storie sono sempre simili. Spesso ragazzi semplicemente in cerca di lavoro che hanno deciso di cambiare aria e venire qua, ma ho parlato di recente con due romani appena laureati in patria che dopo mesi di ricerca vana si sono spostati a Londra.
Hanno trovato lavoro dopo poco, da camerieri: ho visto vera gioia nei loro occhi!
Per quanto riguarda Biella ho da poco parlato con cinque o sei ragazzi che hanno intenzione di partire. Una vera e propria moda direi, dettata però spesso dalla necessità.
La casa dove abito, a due passi da Wembley, è ormai stata conquistata, sette italiani su nove persone. Cercando lavoro spesso mi è stato detto che non assumevano più italiani ed ovviamente erano questi stessi ultimi a dirmelo.
Insomma a volte ho qualche dubbio su dove mi trovo, ma comunque viva l’Italia!
Francesco Braschi