Inferno di fiamme in ditta Dieci camion carbonizzati
Dieci camion distrutti, fiamme alte diversi metri, fumo scuro che intossica l’aria per chilometri, traffico in tilt per molte ore lungo la Biella-Santhià. E ancora: un’azienda in ginocchio e decine lavoratori in ansia per la possibile perdita del proprio posto di lavoro. Questo il drammatico bilancio dell’incendio che domenica pomeriggio è scoppiato via Papa Giovanni XIII in frazione Vergnasco, nell’azienda “Alex Trasporti”, che si trova accanto al supermercato “Ekom”, sulla sinistra venendo giù dal capoluogo provinciale.
Decine i mezzi e gli uomini dei vigili del fuoco intervenuti, insieme ai volontari della Protezione civile, ai militari dell’Arma dei carabinieri e al personale della polizia. Inquietante lo scenario del parcheggio dell’azienda, che poco dopo le 16 s’è trasformato in un vero e proprio inferno. I camion contenevano materiale tessile che sarebbe dovuto partire, in nottata, per la Francia. Impossibile al momento stabilire le cause dell’incendio, vista la complessa e lunga operazione di contenimento delle fiamme e poi di messa in sicurezza dell’area, avvenuta in un clima drammatico, in ragione della presenza di operai, camionisti e impiegati della ditta. Tutti, in lacrime, abbracciandosi, litigando con curiosi e giornalisti, queste persone stavano vedendo bruciare sotto i propri occhi il proprio lavoro. Il sospetto però è che si tratti di un incendio doloso. Intorno alle 17,45 sono arrivati anche i titolari dell’azienda, che ha nel proprio parco mezzi una ventina di camion e altrettanti dipendenti (compresi gli impiegati). Lino Squaiella e la moglie Anna sono arrivati a bordo della loro auto e subito sono stati circondati da amici, dipendenti ed ex collaboratori, coscienti del dramma in corso. Le operazioni sono andate avanti fino a notte fonda, rese più difficili dalla presenza di curiosi e fotografi improvvisati in tutta l’area. Difficile stabilire l’entità dei danni, anche perché il lavoro di soccorso dei vigili ha salvato alcuni mezzi e la sede della ditta. Ma di sicuro s’aggira su alcuni milioni di euro.
Paolo La Bua