Bollette acqua, polemica sugli avvisi

Bollette acqua, polemica sugli avvisi
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Un utente su cinque paga in ritardo le bollette dell’acqua emesse da Cordar Servizi, società che conta 53 Comuni soci nel Biellese. Nel 3 per cento dei casi, dopo un sollecito bonario, si arriva anche all’avviso di sospensione del servizio. Sono i dati forniti dalla società pubblica che, in tempo di crisi, non riscontra però dati discordanti rispetto al passato. Anzi, le percentuali che vengono fornite sono ormai diventate fisiologiche.

Un utente su cinque paga in ritardo le bollette dell’acqua emesse da Cordar Servizi, società che conta 53 Comuni soci nel Biellese. Nel 3 per cento dei casi, dopo un sollecito bonario, si arriva anche all’avviso di sospensione del servizio. Sono i dati forniti dalla società pubblica che, in tempo di crisi, non riscontra però dati discordanti rispetto al passato. Anzi, le percentuali che vengono fornite sono ormai diventate fisiologiche.

I numeri. Cordar Servizi serve un bacino di 76.256 persone, mentre le utenze (ossia le famiglie a cui vengono inviate le bollette) ammontano a 35.770. Secondo la società il 20 per cento delle utenze paga in ritardo la bolletta dell’acqua, in molti casi per dimenticanza più che per mancanza di liquidità. Dato supportato dal fatto che dopo il primo sollecito bonario la percentuale stessa si riduce al 10 per cento. Il numero, poi, si assottiglia ulteriormente e solamente nel 3 per cento dei casi Cordar procede con l’avviso di sospensione del servizio. Come detto la crisi non ha inciso particolarmente sull’incidenza di morosità per ciò che concerne le bollette dell’acqua, tanto che i dati in possesso del Cordar sono stabili nel tempo. Fisiologici insomma.

Le bollette medie. La società che si occupa della gestione degli acquedotti e della bollettazione fornisce poi anche gli importi medi delle bollette per famiglie. Che ammontano a 150 euro circa. Se, però, si considerano anche i grandi utenti, ossia le piscine, il carcere, l’ ospedali, questo importo sale  a 224,12 euro.

«Intimidazioni». Del problema degli avvisi inviati da Cordar agli utenti si è occupato il capogruppo della Sinistra in Comune a Biella, Roberto Pietrobon, che sull’argomento ha inviato una interrogazione al sindaco Dino Gentile. «Da un po’ di tempo Cordar sta inviando agli utenti lettere dai toni forti in cui si “minaccia” anche la sospensione del servizio. Questo avviso può essere fondato se vi è un elemento di morosità accertata ma io so che le procedure per il recapito dei solleciti (raccomandate e quant’altro) non  avvengono rispettando la corretta prassi e soprattutto che comunicazioni di questo tipo si attivano immediatamente dopo il non pagamento di una sola rata della bolletta dell’acqua». Per questo Pietrobon chiede al Comune di intervenire «in qualità di socio di riferimento di “Cordar” avendo il “potere/dovere” di “dettare indicazioni operative alle Società” rispetto alle “attività di organizzazione e gestione dei servizi”». In particolare chiede se «vista la situazione drammatica che vivono intere famiglie della nostra città (o singoli in età anziana)  non si ritenga utile indicare a Cordar una procedura per la riscossione dei crediti verso singoli utenti che non appaia nei fatti intimidatoria».

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