118, da lunedì risponde Novara

118, da lunedì risponde Novara
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Dalle 10 del mattino di lunedì 5 marzo chi chiamerà il 118 per un intervento non riceverà più soccorsi e indicazioni da Biella. Entrerà infatti in funzione proprio quel giorno la nuova centrale operativa di Novara che raccoglierà le chiamate provenienti dai territori novaresi, biellese, vercellesi e del verbano. In questa prima fase, che durerà fino al prossimo 31 marzo, tutti gli infermieri in servizio a Biella saranno trasferiti a Novara. Poi? Non è dato sapere perché si attendono direttive certe dalla Regione Piemonte, nello specifico dall’assessorato alla sanità.

L’incontro.  Ieri si è tenuto un incontro tecnico tra i dipendenti del 118 e i vertici dell’Asl di Biella. «Hanno avanzato alcune richieste legate al contratto - dice il direttore sanitario Franco Piunti - che l’azienda si è riservata di valutare. Ci rivedremo con loro per dare le nostre risposte». I 16 infermieri che per 24 ore su 24 per sette giorni su sette coprono il servizio in centrale operativa, dunque, da lunedì prossimo dovranno fare su e giù tra Biella e Novara. E’ infatti richiesto il loro apporto per il lancio della centrale operativa di quadrante. «I medici, invece - spiega Piunti - rimarranno a Biella. Il tutto fino al 31 marzo, poi sarà la Regione a dettare le linee».

La riforma.  La centrale unica di quadrante è stata fortemente voluta dal neo assessore alla sanità, Paolo Monferino. L’intenzione, oltre che l’abbattimento dei costi, è quella di fornire ad ogni paziente la risposta migliore quando viene sollecitato il 118. Con la centrale unica, infatti, la Regione vuole diminuire i trasferimenti tra ospedali e ospedali. Se un paziente richiede una cura specifica e la specialità di cui necessita non è presente nell’ospedale di riferimento per il territorio, potrà essere trasferito immediatamente nel centro più idoneo a fornire le cure del caso. I primi interventi saranno garantiti dal personale del 118 a bordo delle ambulanze. Da lunedì si capirà se il nuovo sistema ideato dalla Regione funzionerà o meno.

La polemica politica.  Chi contesta fortemente il nuovo modello è il consigliere regionale del Pd, Wilmer Ronzani. «I problemi che stanno emergendo a Biella e Verbania a seguito della riorganizzazione del 118 e della creazione di un’unica centrale operativa a Novara - dice - sono la conferma del pressapochismo con cui è stata sin dall’inizio affrontata la questione, prescindendo, cioè, da una preventiva valutazione dei problemi che tale riorganizzazione avrebbe comportato al personale in relazione alle norme sulla mobilità. Se questo fosse avvenuto, evitando decisioni verticistiche, ci si sarebbe resi conto che le problematiche di Vercelli non sono le stesse di Biella e di Verbania». Poi Ronzani aggiunge: «Anche in questo caso l’impressione, che per altro accompagna l’intera discussione sul Piano sociosanitario in corso in IV Commissione, è che questo modo di procedere anziché risolvere la questione, aggiunga nuovi problemi a quelli preesistenti senza, peraltro, realizzare i risparmi previsti. Va in questa direzione la decisione, incomprensibile e sbagliata, di istituire l’azienda regionale del 118 che è esemplificativa degli errori di impostazione e di gestione che stanno accompagnando l’attuazione del Piano di rientro e la discussione sul nuovo Piano sociosanitario regionale».

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