Censimento in ritardo

Censimento in ritardo
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Censimento generale della popolazione, si volta pagina. Scaduto la scorsa settimana il termine di riconsegna dei questionari anche per loro, nei grandi Comuni, Biella compresa, si passa alla fase di verifica. Operazioni funestate, nel caso dei centri più piccoli, da un blocco al sistema dell’Istat, lo stesso programma di raccolta dati che aveva fatto segnare una battuta d’arresto già a inizio del Censimento, lo scorso ottobre.

Situazione variegata. I problemi tecnici hanno fatto slittare di un mese la fine delle operazioni, proprio nei Comuni con un minor numero di abitanti. Proprio là, dove il termine di riconsegna dei questionari era fissato per il 31 dicembre 2011 e dove i controlli tra le informazioni aggiornate e quelle depositate negli archivi dei vari Uffici Anagrafe dovevano terminare entro il 10 febbraio, per poi procedere alla spedizione del materiale. Invece, i pacchi contenenti i questionari raccolti, da inviare a Roma, giacciono in alcuni casi in attesa, in municipio.
 
Si ricomincia. Tra i Comuni della provincia bloccati dal danno informatico al sistema dell’Istat, c’è Cossato, 6.834 famiglie da censire: «Il problema è stato risolto da poco - dicono dall’Ufficio Anagrafe - Non è stato possibile terminare le operazioni, né stampare i bilanci di chiusura dei dati raccolti con il Censimento, rielaborati dallo stesso Istat; di conseguenza, nemmeno fare il confronto definitivo con la lista anagrafica comunale (Lac). Essendosi accumulato il lavoro, finiremo almeno tra quattro settimane». Stessa situazione a Vigliano, 3.747 le famiglie da rilevare, come spiega la responsabile: «Le inesattezze sono emerse già nel corso del Censimento vero e proprio. Nel programma dell’Istat, c’erano toponimi sbagliati, indirizzi e profili non corrispondenti. In molti casi, per facilitare il lavoro ai rilevatori, la modifica dei dati è stata fatta a mano, da me personalmente. Spezzerei una lancia a favore del coordinamento che abbiamo ricevuto da Torino, molto utile. Comunque, solo adesso i bilanci dei dati sono stati aggiornati da Roma, e si procederà all’analisi. Con un mese di ritardo, speriamo di impiegarci una settimana, per poi spedire tutto».
 
In chiusura. Il materiale dovrà essere suddiviso secondo le categorie: questionario; primo foglio del plico compilato, contenente un riassunto staccabile; edifici (nel caso dei centri minori, è stata fatta una rilevazione delle abitazioni). Sarà infine affidato a Poste Italiane, una volta compilata l’apposita distinta di spedizione. Verranno inviati entro il 14 marzo i pacchi contenenti i questionari delle 1.735 famiglie di Ponderano, tra i primi centri a terminare il censimento della popolazione, dove si stanno ultimando i confronti con la Lac. Stesso termine per gli ultimi pacchi di Masserano (1.060 famiglie censite), pronti già da due settimane. Entro quindici giorni sarà la volta anche dei questionari di Pollone. Hanno invece mandato già tutto all’Istat, da pochi giorni: Benna, Valdengo e Brusnengo.
 
Un altro termine: 31 dicembre 2012. Quanto a Biella, che non ha scontato questo stop forzato, dal Comune dicono che le verifiche saranno fatte nei prossimi dieci giorni: «Si avrà, quindi, un risultato provvisorio, per poi procedere al confronto Censimento-Lac. Su circa 21.000 famiglie, sono 1.500 i casi dubbi già in esame. La novità è l’arco di tempo che l’Istat concede come proroga a eventuali modifiche, legate a casi riscontrati nel tempo: l’ultima scadenza è il 31 dicembre 2013. Entro la fine dell’anno ci saranno cambiamenti nella fotografia della popolazione residente, come è immaginabile. Il programma consente, perciò, di integrare fino a quella data le informazioni caricate sulla piattaforma informatica».
Va detto che il 31 dicembre 2013 metterà fine alla proroga alle operazioni degli uffici comunali e non alla restituzione dei questionari, che tutti dovrebbero aver già portato a termine.

Ancora una possibilità per i ritardatari. Nello specifico, al momento, in Italia sono oltre 24 milioni 200mila i plichi riconsegnati: il 42 per cento ai centri appositi dei Comuni e ai rilevatori, il 34 per cento via Internet e il 23 per cento agli uffici postali. Chi ancora non avesse consegnato il questionario potrebbe farlo rigorosamente in questi giorni, fa sapere l’Istat, salvandosi dal pagamento dell’ammenda prevista, che va dai 200 ai 2mila euro: «I Centri Comunali di Raccolta di Biella sono stati chiusi, ma resta attivo per i cittadini l’Ufficio Statistica, a Palazzo Oropa». E così per gli altri Comuni del territorio.

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