Un centro per i tumori dei bimbi
Cinque anni. E’ il tempo che servirà alla Fondazione Tera per realizzare Idra, un istituto dedicato alla diagnosi e alla terapia dei tumori infantili. L’iniziativa è stata presentata in grande spolvero giovedì pomeriggio a Città Studi. Dove il presidente della Fondazione Tera, Ugo Amaldi, ha illustrato i vari passaggi che hanno portato a pensare a Biella come sede di questo importante investimento da 70 milioni di euro. «L’idea prende origine nel 2005 quando organizzammo a Oropa un convegno sull’idroterapia - ha raccontato Amaldi - e piano piano ha preso forma, soprattutto grazie all’illuminata intuizione degli imprenditori biellesi che hanno scommesso nel progetto attraverso la società Athena, e al Comune di Biella che ci ha messi nelle condizioni di operare variando a tempo di record il piano regolatore. A Milano mi hanno chiesto perché abbiamo scelto Biella. La risposta è semplice, la celerità dimostrata dal pubblico e la scommessa dei privati ci hanno convinti».
I primi passi. Il progetto ha preso fondamentalmente vita giovedì. «Da oggi - ha aggiunto il presidente della Fondazione Tera - lavoreremo per creare la rete e i protocolli d’intesa con le strutture sanitarie per far giungere a Biella i bambini malati di tumore all’occhio. Contiamo di trattare, quando saremo a regime, circa 300 bambini, 200 dei quali provenienti dall’Italia e 100 dal bacino del Mediterraneo. Ma non ci focalizzeremo solo su di loro. Grazie alla tecnica innovativa che metteremo a punto potremo seguire anche pazienti adulti che presentano tumori nella zona del capo-collo. In tutto, tra bambini e adulti, potremo curare circa 500 pazienti».
L’accordo. Amaldi ha poi spiegato che è stato firmato un protocollo con la società biellese Athena che ha messo gratuitamente a disposizione i terreni compresi tra via Cottolengo e la Trossi, non lontano dal nuovo ospedale di Biella.
«Loro si sono impegnati - ha sottolineato Amaldi - a trovare i fondi, circa 70 milioni di euro in cinque anni, per la realizzazione del progetto biellese».
Come funziona. L’istituto biellese sarà unico nel suo genere. La tecnologia denominata “Idra” si basa su un ciclotrone di protoni della potenza di 30 milioni di elettronvolt e su un acceleratore lineare che porta il fascio di protoni fino ai 170 milioni di elettronvolt, sufficienti a irradiare i tumori solidi dei bambini, risparmiando i tessuti sani e quindi riducendo le conseguenze negative dell’irradiamento e le percentuali di tumori secondari che possono insorgere quando l’irradiamento è fatto con i convenzionali raggi X. Il ciclotrone sarà usato su settimana di giorno per la terapia, mentre di notte e nei fine settimana per la realizzazione di isotopi da utilizzare nella radio-farmacologia. Proprio da questa branca potrebbero sorgere opportunità interessanti per il territorio che potrà attrarre importanti imprese farmaceutiche interessate nella ricerca. E per lo sviluppo di farmaci dedicati ai bambini visto che sono pochissimi quelli che ad oggi sono commercializzati, come è stato ricordato giovedì durante la presentazione del progetto Idra.