"Servono momenti di confronto"
Il futuro di Biella, con la crisi in atto, non si preannuncia certo facile. Ma forse, come studenti, possiamo proporre qualche idea per rendere la città un po’ più a misura di giovani. Non parliamo di aprire nuove discoteche, organizzare sfilate di moda o idee simili: vorremmo semplicemente che la nostra città, in qualunque giorno, nelle prime ore del pomeriggio, non fosse un deserto (tanto da ricordare i paesini sperduti dei film western!), ma un centro dove gli studenti (e così chiunque) potessero pranzare insieme a prezzi ragionevoli, dare un’occhiata a qualche negozio e, perché no?, andare a vedere un film al cinema prima di ricominciare con compiti e studio.
Il futuro di Biella, con la crisi in atto, non si preannuncia certo facile. Ma forse, come studenti, possiamo proporre qualche idea per rendere la città un po’ più a misura di giovani. Non parliamo di aprire nuove discoteche, organizzare sfilate di moda o idee simili: vorremmo semplicemente che la nostra città, in qualunque giorno, nelle prime ore del pomeriggio, non fosse un deserto (tanto da ricordare i paesini sperduti dei film western!), ma un centro dove gli studenti (e così chiunque) potessero pranzare insieme a prezzi ragionevoli, dare un’occhiata a qualche negozio e, perché no?, andare a vedere un film al cinema prima di ricominciare con compiti e studio.
Ci piacerebbe, poi, che ci fosse uno “Spazio giovani”, utilizzabile come luogo di aggregazione, in cui potersi esprimere, organizzare eventi musicali, trovarsi con gli amici per studiare, anche avere un aiuto in ambito scolastico. La necessità della nostra generazione, sempre più ingabbiata dal punto di vista culturale in idee preconcette, è quella di confrontarsi, di avere momenti di scambio e di dibattito - momenti che molto spesso le scuole promettono ma raramente realizzano -, di parlare di attualità per informarsi su argomenti che riguardino il mondo attorno a noi. Un luogo simile potrebbe anche soddisfare l’esigenza di tanti gruppi musicali giovanili che non hanno uno spazio per esibirsi o per provare, e che sono costretti a chiudersi in garage o piccole stanze. Dovrebbe essere un luogo sicuro, che faccia stare tranquilli i genitori, ma autogestito dai ragazzi, coordinati da alcuni adulti, come i professori, responsabili e disponibili a “tenere sempre aperti i battenti” per accogliere i giovani.
Fosca Zanone e Francesca Melina