Imu, stangata sugli anziani
Non bastava l’incertezza sull’acconto di giugno a far capire che l’introduzione dell’Imu è nata con il piede sbagliato. Ora scoppia un altro caso che genera non poche preoccupazioni, soprattutto tra gli anziani. Perché l’imposta andrà a colpire in modo pesante proprio loro e i disabili che risultano risiedenti in case di riposo o strutture specializzate e hanno una casa di proprietà. Già, perché le norme varate dal Governo Monti non guardano in faccia a nessuno e colpiscono soprattutto loro. Anziani o disabili, infatti, se le situazioni non muteranno, si vedranno costretti a pagare l’imposta sulla loro casa come se fosse una seconda abitazione. Una vera e propria stangata insomma.
La correzione che non è arrivata. L’argomento doveva essere affrontato in Senato, con un emendamento che, però, non è stato approvato. Dunque l’anomalia è rimasta e non si capisce chi potrà correggerla. Saranno i Comuni che potranno equiparare la seconda casa di un anziano che risiede in casa di riposo a una prima abitazione? Oppure no? Le letture sono molteplici e si attendono ancora chiarimenti.
La mozione. Tra le persone convinte che l’amministrazione comunale possa andare incontro alle esigenze degli anziani c’è il capogruppo di I Love Biella, Benito Possemato che ha presentato una mozione come primo firmatario (l’hanno sottoscritta anche Nicola Simone, Nicola Monteleone, Luigi Apicella, Marco Bettin, Sabatino Botta, Rinaldo Chiola e Fabrizio Merlo) in cui vuole impegnare la giunta a equiparare la casa di proprietà di anziani o disabili ricoverati in strutture a una prima abitazione. «Per ovviare a questa grave e potenziale mina sociale - dice -, ogni amministrazione comunale deve obbligatoriamente deliberare, se vuole applicare l'aliquota ridotta e le detrazioni agli anziani in lungodegenza o in casa di riposo. La nostra mozione, sottoscritta da otto consiglieri pronti a convertirla in delibera, se necessario, vuole stimolare urgentemente il comune di Biella in questa direzione, prendendo le contromisure in aula».
Dal Comune. L’assessore al bilancio Gabriele Mello Rella non ha dubbi. «La richiesta - spiega - è di buon senso e va sicuramente appoggiata. Ma dovremo verificare se è possibile farlo visto che le interpretazioni alle normative sono diverse come dimostra la presentazione dell’emendamento poi bocciato in Senato che avrebbe dovuto correggere questo punto. Se potremo intervenire per sistemare questa brutta disfunzione che si è venuta a creare, ben venga. Ci eravamo resi conto anche noi di questa anomalia».
Enzo Panelli