Aggredito da 3 naziskin

Aggredito da 3 naziskin
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Stava aspettando il tram proprio di fronte al Politecnico di Torino quando è stato aggredito prima verbalmente e poi con un pugno, da tre naziskin che gli hanno rubato il cappellino su cui custodiva gelosamente la sua collezione di spille, tra cui una con un simbolo contro il nazismo. E’ quanto accaduto a Francesco Rovere, 21 anni, studente di Biella che frequenta il secondo anno di ingegneria dei materiali al Politecnico, giovedì 19 maggio scorso. Per fortuna se l’è cavata con qualche livido e un bello spavento.

I fatti.  A raccontare quanto accaduto è lo stesso Rovere che, tra l’altro, dopo un passato nella Sinistra giovanile biellese, non ha più militato. «Erano le quattro e un quarto del pomeriggio - dice -, le lezioni erano finite in anticipo così sono andato a prendere il tram per andare a casa. Sono rimasto solo visto che gli amici erano saliti su un altro mezzo e, mentre stavo leggendo, sono stato avvicinato da tre giovani facilmente riconoscibili: teste rasate, pantaloni attillati, uno aveva anche una maglietta che palesemente inneggiava al fascismo». A quel punto il giovane biellese ha fatto finta di nulla, non raccogliendo le provocazioni. «Il tram stava per arrivare - dice - per cui ho continuato a leggere. Uno dei tre, dopo essersi definito nazifascista,  mi ha colpito con un pugno e mi ha rubato il cappellino su cui erano apposte tutte le mie spille». Fortunatamente poco dopo è giunto il tram da cui sono scese diverse persone e i tre si sono dati alla fuga.

Secondo round.  Rovere, a quel punto, ha deciso di andare nella direzione in cui erano scappati i tre, nella speranza di ritrovare il suo cappellino. «Peccato che - aggiunge - si fossero nascosti dietro a delle auto a poca distanza e, non appena mi hanno visto, sono tornati alla carica. Il “capo” dei tre, dopo avermi detto che “noi gli anti-fascisti non li vogliamo” mi ha allungato il cappellino. Io, ingenuamente, ho fatto per prenderlo ma in quel momento mi ha rifilato un altro pugno. Ho così deciso di scappare per evitare che la situazione degenerasse».

Altre aggressioni. Durante lo stesso giorno altri ragazzi dei centri sociali di Torino sono stati aggrediti dai tre. «Me l’hanno detto alcuni amici - dice Rovere -, evidentemente cercavano proprio lo scontro».

La denuncia.  Lo studente biellese si è poi recato dai carabinieri per fare denuncia. «Ma ci sono dovuto tornare il mattino dopo perché avevano i computer fuori uso. Ho sporto denuncia e mi hanno fatto visionare una sessantina di foto segnaletiche ma dei tre nemmeno l’ombra. Erano giovanissimi e, presumibilmente, era una delle loro prime volte. I carabinieri, però, mi hanno fatto notare che avrei dovuto allertarli immediatamente. Io, che conosco abbastanza il funzionamento delle istituzioni, non ci avevo mai pensato. Invito chiunque si trovi in una situazione del genere a farlo immediatamente».

Lo spavento.  Rovere per qualche giorno non si è recato al Politecnico. «Ero spaventato - conclude -, sono cose che non fanno piacere. Ho voluto raccontare la mia storia perché altri ragazzi non capitino nella mia stessa situazione».
Enzo Panelli

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