Borse di studio? Media del 25
La VI Commissione del Consiglio regionale, con la forte opposizione del Pd che ha contestato sia il metodo che il merito, ha approvato i criteri generali riguardanti i bandi di concorso dell’Edisu per le borse di studio da destinare agli studenti universitari. «Si tratta - dice il consigliere Wilmer Ronzani - di un testo che contiene evidenti ingiustizie, non soltanto perché parte dal presupposto che le risorse stanziate saranno inferiori, una decisione che solo in parte dipende dai tagli, dato che, se vi fosse stata la volontà politica la Giunta regionale avrebbe potuto impegnare risorse maggiori, in luogo di quelle destinate ad interventi che non sono certo prioritari come il “bonus bebè” o il “bonus libri”, ma che individua un nuovo parametro per accedere alle borse di studio che rischia di penalizzare gli studenti di alcune Facoltà».
Infatti, la delibera prevede che la borsa di studio sia revocata per gli studenti iscritti al primo anno che non abbiano conseguito almeno 11 crediti unitamente alla media non inferiore a 25/30 e che, per richiedere la borsa di studio per gli anni successivi al primo, lo studente debba possedere, tra i requisiti, una media non inferiore a 25/30. «Questo significa che - aggiunge Ronzani -, poiché, come è stato dimostrato, in alcune Facoltà universitarie è difficile che gli studenti possano ottenere una media superiore a 25/30, a questi ragazzi non verrà riconosciuta la borsa di studio, pur essendo in possesso, questi ultimi, dei requisiti riguardanti crediti e reddito».
Rettori e studenti, critici nei confronti della delibera dell’assessore Elena Maccanti, avevano avanzato una proposta alternativa in grado di ovviare alle difficoltà che si determineranno per effetto del meccanismo che è stato previsto. «Ma anche in questo caso - specifica Ronzani -, la giunta regionale, che ha trasmesso il provvedimento alla Commissione all’ultimo minuto e si è opposta ad un approfondimento della questione, non ne ha tenuto conto. Al danno, rappresentato dalla riduzione delle risorse per le borse di studio, si aggiunge la beffa di un meccanismo che alzando l’asticella della media dei voti, finirà oggettivamente per penalizzare alcune Facoltà, con il risultato di introdurre un elemento di discriminazione.
Premiato il merito. Secondo l’assessore Maccanti, invece, «i criteri del nuovo bando sono il frutto di un lungo confronto con gli Atenei e con gli studenti, approfondito in sede di tavoli tecnici, con l'obiettivo, anche a fronte di una riduzione degli stanziamenti regionali e statali, di valorizzare il più possibile il merito contenendo il fenomeno della dispersione. Sappiamo che la media del 25 non vede completamente soddisfatti gli Atenei, che temono disparità all'interno delle singole facoltà, e alcune componenti studentesche, che comprensibilmente avrebbero preferito non limitare la platea degli aventi diritto, ma oggi è indispensabile andare sempre più con coraggio nella direzione della valorizzazione del merito».
Enzo Panelli