Paura in via Pajetta
«Voglio i miei soldi, non ce la faccio più a tirare avanti. O mi date quanto mi spetta o la faccio finita...». Ha minacciato di gettarsi nel vuoto dal quarto piano della palazzina di via Pajetta che ha in parte contribuito a costruire, alla quale ha lavorato per cinque mesi senza essere pagato. A Safuat Sherif, 28 anni, artigiano edile egiziano di Lodi, due giorni fa è nata una bimba, per riuscire a mantenere la sua famiglia dopo essersi indebitato all’inverosimile in attesa del dovuto (si parla di 70mila euro solo per lui e di circa 300mila euro come debito complessivo di spettanze non versate), è stato costretto a vendere la sua casetta in Egitto.
Momento difficile. Ciò che è avvenuto ieri pomeriggio nel cuore della città, è uno spaccato della difficile situazione che sta attraversando l’economia e l’edilizia in particolare. Per fortuna, dopo un paio d’ore di trattativa, l’artigiano è stato convinto a scendere. Il confronto è proseguito in Prefettura grazie all’interessamento del vice prefetto Davide Garra che ha messo intorno a un tavolo anche il committente dei lavori e l’impresario oltre al presidente della Cassa edile di Biella, Rino Bazzani. «Il committente si è impegnato a pagare gran parte del debito entro la prossima settimana...», spiega soddisfatto Garra che, per tutta la durata della trattativa, ha mantenuto i contatti con il prefetto, Demetrio Messineo.