La GdF scopre un altro fantasma del Fisco
Un altro evasore totale è stato scovato nei giorni scorsi dalla Guardia di finanza. E’ titolare di una ditta di autotrasporti e spedizioni con sede in centro a Biella. Nel corso degli anni in cui è rimasto sconosciuto al Fisco, l’imprenditore si sarebbe “scordato” di dichiarare ricavi nella misura di circa 515 mila euro e Iva dovuta per oltre 45 mila euro.
Le indagini. L’ennesimo evasore è stato scoperto dagli uomini dello speciale Nucleo di Polizia tributaria coordinato dal tenente colonnello Cruciano Cruciani. Da tempo i militari avevano posto la loro attenzione sull’attività dello spedizioniere. I controlli incrociati hanno permesso di rilevare che la società in questione non aveva presentato alcuna dichiarazione fiscale per gli anni d’imposta 2005-2007. La meticolosa ricostruzione del volume d’affari del soggetto, per anni “fantasma” per il Fisco, ha permesso di segnalare i ricavi non dichiarati per il recupero a tassazione.
Denunciato. Considerato che l’imposta evasa supera le soglie di punibilità previste dalla legge, il rappresentante legale della società di autotrasporti è stato denunciato alla Procura per il reato di omessa presentazione della dichiarazione (punito con la reclusione da 1 a 3 anni). Lo stesso amministratore è stato tra l’altro segnalato per aver occultato le scritture contabili obbligatorie.
Già 16 “fantasmi”. Incredibili e preoccupanti i dati forniti dalla Guardia di finanza di Biella in merito al numero degli evasori totali scoperti dall’inizio di quest’anno. Sono ben 16. Il recupero di base imponibile è stato pari a 4.857.867 euro. «Ciò dimostra - spiega il colonnello Ugo Raffaele Dallerice, comandante provinciale delle Fiamme gialle -, quanto sia proficuo lo sforzo che quotidianamente i finanzieri biellesi profondono per controllare anche sotto il profilo economico il territorio. Non ci sono soggetti più bravi o cattivi di altri. Tra gli evasori finora scoperti ve ne sono di tutti i settori, professionisti compresi...».
Concorrenza sleale. Il colonnello Dallerice prosegue rimarcando che questo spedizioniere, come già più volte ribadito, «oltre a rappresentare un soggetto che per anni non ha corrisposto all’erario quanto dovuto sia in termini d’imposizione diretta sia d’imposizione indiretta, ha senz’altro contribuito a inquinare il mercato delle specifiche prestazioni, potendole sicuramente fornire a prezzi più vantaggiosi, risparmiando su imposte che gli altri colleghi, rispettosi delle normative vigenti, invece versano con la consapevolezza di alimentare così il circolo virtuoso dei servizi...».