Pendolari, la stangata di agosto
Aumenti che arrivano fino al 12 per cento per le tratte ferroviarie che collegano due o più regioni. A deciderlo è stata Trenitalia che da agosto ha ritoccato verso l’alto il prezzo dei biglietti, mandando su tutte le furie l’assessore regionale ai trasporti Barbara Bonino.
«Puntualità in calo, ma biglietti in aumento - dice senza mezzi termini -. Così non va, Trenitalia deve motivarci gli aumenti sulle tratte sovraregionali e soprattutto deve spiegarci perché ancora una volta siamo costretti ad apprendere la notizia dai pendolari invece che dai normali canali istituzionali».
La critica. Bonino prosegue: «Non è ammissibile che il gestore introduca aumenti senza fornire spiegazioni e comunicazione preventiva, né alla Regione, né agli utenti. Solo due settimane fa abbiamo incontrato l'amministratore delegato Mauro Moretti per esprimere il nostro disappunto sull'abbassamento della qualità del servizio. E in tale occasione del previsto aumento tariffario non ci è stato fatto cenno. Ci sembra inopportuno chiedere ai pendolari ulteriori sacrifici a fronte di un servizio che negli ultimi mesi, soprattutto sulla Torino-Milano, ha mostrato un preoccupante abbassamento della puntualità».
La replica. La risposta da parte delle Ferrovie non si è fatta attendere. «Dal 1° agosto i prezzi degli abbonamenti Trenitalia per i viaggi sovraregionali, che iniziano e finiscono in due regioni differenti, hanno subito uno dei progressivi adeguamenti alle corrispettive tariffe regionali, stabilite dalle singole Regioni, secondo un percorso concordato nel 2007 con la Conferenza Stato-Regioni. L'aumento prosegue quindi il percorso di allineamento della tariffa sovraregionale a quelle regionali». Insomma, per i pendolari non ci sono speranze di veder ridotto il costo del biglietto in un momento in cui il prezzo della benzina continua a salire e in molti scelgono proprio i treni per i loro spostamenti. Ma tra soppressioni e ritardi l’aumento del costo del biglietto per i treni sovraregionali sa proprio di vera e propria beffa.