Province, la Regione sfida il Governo
La Regione Piemonte decide di “sfidare” il Governo sulla riorganizzazione delle Province. E lo fa licenziando una proposta che prevede la cancellazione delle giovani province di Biella e del Verbano Cusio Ossola, ristabilendo la situazione che vigeva una ventina d’anni fa, prima dell’“indipendenza” di questi due territori. Il consiglio regionale riunito martedì a Torino aveva già davanti la bozza del decreto fatta filtrare su “Il Corriere della Sera” dal ministro Patroni Griffi che ridisegnava la mappa dei territori in tutta Italia. E quindi anche in Piemonte, riducendo da otto a quattro il numero delle Province e avallando così la scelta fatta dal Consiglio delle autonomie locali a inizio ottobre. Ma il consiglio regionale non ha tenuto conto di queste indicazioni, presentando una lunga lista di emendamenti che hanno letteralmente stravolto la decisione del Consiglio delle autonomie locali, soggetto creato dalla Regione stessa.
Biella-Vercelli. Su proposta del capogruppo del Pdl, il vercellese Luca Pedrale, il dibattito si è incentrato sulla proposta di creare la Provincia di Biella-Vercelli, scindendo queste due realtà dal Quadrante con Novara e Verbano Cusio Ossola. Sorretti da un tifo da stadio da parte di un centinaio di amministratori biellesi e vercellesi giunti in consiglio regionale per perorare la causa, la proposta di Pedrale ha ottenuto i voti necessari per passare. E per andare a modificare la delibera definitiva dove è stata inserita una ulteriore novità, questa volta in deroga alla legge. Perché se Biella e Vercelli insieme hanno i numeri per esistere, la Provincia di Asti non li possiede. Eppure nella delibera approvata si rimarca l’indipendenza di questo territorio che il Consiglio delle autonomie locali aveva unito alla Provincia di Alessandria.
Verbano Cusio Ossola realtà montana. Non è tutto, il territorio del Verbano Cusio Ossola, attraverso un ordine del giorno, ha ottenuto anche l’inserimento in delibera di una sorta di tutela per questa realtà visto che la maggior parte dei Comuni presenti è considerato montano. Che questo si possa tradurre in una ulteriore deroga per le Province montane non si sa, ma intanto è stato messo nero su bianco questo aspetto.
Il ricorso alla Corte Costituzionale. Nel suo intervento il presidente della Regione, Roberto Cota, ha spiegato che «è stato presentato un ricorso alla Corte Costituzionale contro questo riordino per decreto legge». Il ricorso sarà discusso il prossimo 6 novembre, poi la palla passerà al Governo che dovrà pronunciarsi in modo definitivo sulla questione.
L’incontro con Patroni Griffi. Proprio ieri il senatore Gilberto Pichetto e il suo collega Lorenzo Piccioni hanno incontrato il ministro Filippo Patroni Griffi, titolare delle deleghe legate al riordino. «Abbiamo presentato al ministro la deliberazione del consiglio regionale sul riordino delle province – dicono Pichetto e Piccioni – segnalando in particolare la situazione della Provincia che deriva dall’accorpamento di Biella e Vercelli, la quale presenta le caratteristiche minime di superficie e popolazione stabilite. Da parte del ministro Patroni Griffi ci è stato confermato che il governo terrà conto, innanzitutto, delle proposte di riordino che rispettano i requisiti della delibera del Consiglio dei ministri del 20 luglio scorso».
Pichetto e Piccioni manifestano la loro soddisfazione per l’evolversi della vicenda che «permette di rispettare la volontà della popolazione, così come è stata rappresentata dalla stragrande maggioranza dei Comuni interessati».