DAL REGNO UNITO: FRANCESCA PESCE

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Birmingham. Giovedì scorso la città si è svegliata con il rimbombo di una tragica notizia: una ragazzina di 16 anni è stata accoltellata su un autobus. Il bus, il numero 9, percorre una delle arterie principali, la Hagley Road. Il tutto è successo alle 7.40 mentre la giovane stava andando a scuola. Ciò che mi ha subito lasciata senza parole è il luogo dell’attacco, la Hagley Road, la mia via di casa. E’ una strada molto lunga, parecchi chilometri, e attraversa alcuni quartieri molto popolati. Il triste fatto è accaduto a un paio di chilometri dalla mia abitazione, su una linea d’autobus che sovente utilizzo, anche all’ora dell’omicidio. Il colpevole, che è stato catturato poco dopo, è rinchiuso in un carcere di Birmingham. I suoi avvocati hanno subito dichiarato che l’uomo, un ventiduenne di Birmingham, è mentalmente instabile, poiché ha attaccato senza motivo, con uno stato d’impeto alterato, e ha precedenti psichiatrici. Dopo una prima ricostruzione, sembrerebbe che l’aggressore abbia scelto la sua vittima a caso. La notizia è stata subito riportata da tutte le televisioni e quotidiani nazionali e anche a livello internazionale: infatti, seppur il giorno dopo, ho sentito la notizia durante l’edizione delle 13 di un telegiornale italiano. L’accaduto ha acceso molte polemiche sulla criminalità e sulla sua escalation in città. Birmingham è, comunque, la seconda città d’Inghilterra e, come ogni grande agglomerato metropolitano, ha i suoi rischi. Il fatto non è successo in una zona degradata o dove la malavita ha le sue ramificazioni, ma, praticamente, in pieno centro, durante l’ora di punta della mattina. Oggettivamente, poteva accadere ovunque in UK o in ogni altra parte del mondo che un uomo, preso da un attacco d’ira, commettesse un folle gesto come quello che ha tolto la vita a una giovane. Di una cosa sono comunque sicura: continuerò a servirmi degli autobus a due piani del Birmingham Transport Council, linea 9 compresa.
Francesca Pesce

Birmingham. Giovedì scorso la città si è svegliata con il rimbombo di una tragica notizia: una ragazzina di 16 anni è stata accoltellata su un autobus. Il bus, il numero 9, percorre una delle arterie principali, la Hagley Road. Il tutto è successo alle 7.40 mentre la giovane stava andando a scuola. Ciò che mi ha subito lasciata senza parole è il luogo dell’attacco, la Hagley Road, la mia via di casa. E’ una strada molto lunga, parecchi chilometri, e attraversa alcuni quartieri molto popolati. Il triste fatto è accaduto a un paio di chilometri dalla mia abitazione, su una linea d’autobus che sovente utilizzo, anche all’ora dell’omicidio. Il colpevole, che è stato catturato poco dopo, è rinchiuso in un carcere di Birmingham. I suoi avvocati hanno subito dichiarato che l’uomo, un ventiduenne di Birmingham, è mentalmente instabile, poiché ha attaccato senza motivo, con uno stato d’impeto alterato, e ha precedenti psichiatrici. Dopo una prima ricostruzione, sembrerebbe che l’aggressore abbia scelto la sua vittima a caso. La notizia è stata subito riportata da tutte le televisioni e quotidiani nazionali e anche a livello internazionale: infatti, seppur il giorno dopo, ho sentito la notizia durante l’edizione delle 13 di un telegiornale italiano. L’accaduto ha acceso molte polemiche sulla criminalità e sulla sua escalation in città. Birmingham è, comunque, la seconda città d’Inghilterra e, come ogni grande agglomerato metropolitano, ha i suoi rischi. Il fatto non è successo in una zona degradata o dove la malavita ha le sue ramificazioni, ma, praticamente, in pieno centro, durante l’ora di punta della mattina. Oggettivamente, poteva accadere ovunque in UK o in ogni altra parte del mondo che un uomo, preso da un attacco d’ira, commettesse un folle gesto come quello che ha tolto la vita a una giovane. Di una cosa sono comunque sicura: continuerò a servirmi degli autobus a due piani del Birmingham Transport Council, linea 9 compresa.
Francesca Pesce