Nel vecchio ospedale outlet del tessile
Immaginate un grande outlet dell’eccellenza tessile biellese nel cuore della città. Immaginate che sia corredato da musei e archivi storici, ristoranti, un albergo, parcheggi e qualche appartamento di lusso ai piani alti, da dove si gode di una meravigliosa vista sulle Alpi e sulla pianura. È questo, in poche parole, il progetto vincitore del concorso di idee sul riutilizzo del (quasi) ex ospedale di Biella. A proporlo è stato un gruppo guidato dall’architetto Remy Marciano dello studio “Marciano architecture” con sede a Marsiglia (che vantava però collaboratori biellesi).
L’apertura delle buste. Ieri mattina si è svolto l’ultimo atto della procedura del concorso. Sono state aperte le buste che contenevano i nomi degli autori dei progetti, già valutati in forma anonima dalla commissione presieduta dall’architetto comunale Alberto Cecca. Con 91,06 punti lo studio marsigliese si è aggiudicato i 60 mila euro del primo premio. Secondo un gruppo genovese guidato dall’architetto Roberto Melai (83,85 punti), terzo l’altro progetto straniero su 28 totali, quello dello studio “Nauta architecture & research” di Rotterdam, guidato dall’italiano Maurizio Giancarlo Scarciglia (72, 25 punti): a loro sono andati 15 e 10 mila euro. Anche alcuni biellesi hanno partecipato: il migliore è stato Cesare Piva di Vigliano, ottavo con 58,60 punti.
«A vincere è stato il progetto di un outlet urbano incentrato sul tessile - spiega il sindaco e assessore all’urbanistica Dino Gentile -. In passato l’idea era già stata associata all’ex Pettinatura Rivetti, ora è stato immaginato nella struttura dell’ospedale». L’ipotesi dell’architetto Marciano prevede il mantenimento del monoblocco per gli outlet commerciali ai piani bassi e per la parte residenziale ai piani alti. Per il resto immagina l’abbattimento di alcuni fabbricati più recenti per far posto ai parcheggi, mentre altri edifici con vincoli storici saranno destinati ai servizi di accoglienza.
I progetti. Tutti i migliori progetti saranno presentati lunedì a mezzogiorno: «Quello che abbiamo fatto è servire un grande assist alla Regione Piemonte, proprietaria dell’immobile - prosegue Gentile -. L’idea che ha vinto è solo una delle molte valide che abbiamo esaminato, quella che noi abbiamo giudicato più meritevole. Ma un’eventuale impresa che voglia investire sulla struttura può scegliere la proposta che preferisce».
Ora che l’immaginazione dei partecipanti si è condensata in 28 progetti, arriva la parte più difficile: tradurne uno in realtà. Chi vorrà investire in una città in crisi economica e demografica? È una delle grandi sfide che attendono questo territorio nei prossimi anni.