Fondi Ue: rischio riduzione sulla programmazione 2014-2020

Fondi Ue: rischio riduzione sulla programmazione 2014-2020
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Dal 2010 ad oggi, sono 464 le aziende biellesi che hanno fatto ricorso a bandi regionali finalizzati ad agevolazioni ed 83 quelle che hanno usufruito del bando per l’efficientamento energetico. Numeri che dicono come tali strumenti, all’interno della programmazione economica europea 2006-2013 declinata dalla Regione nei suoi programmi, abbiano svolto una funzione importante per il tessuto produttivo locale. Oggi, le misure  sono in scadenza al prossimo 31 dicembre, mentre si sta aprendo, in sede Ue, la nuova programmazione 2014-2020  dei Fondi strutturali europei.

Novità.  Una programmazione che, come spiegato  venerdì in Provincia da Giuseppe Benedetto, direttore generale del settore Attività Produttive di Regione Piemonte,  nasce sotto il segno di alcune forti innovazioni concettuali e normative, proposte dalla Commissione agli Stati membri in risposta alle criticità riscontrate nell’attuale programmazione.
«La finalità di questa “riforma” - ha detto Benedetto - è il sostegno effettivo alla “Strategia Europa 2020”, attraverso l’adozione di più forti princìpi di finalizzazione e di integrazione delle risorse, misurazione dei risultati, garanzia di adeguata capacità amministrativa, allargamento della governance e maggior attenzione al territorio».
Parole che, declinate in linguaggio comune, significano nuove modalità di erogazione dei fondi e anche l’esistenza di un (per ora ancora astratto) rischio di riduzione. In queste settimane, il febbrile consulto tra Ministero dello Sviluppo Economico e Regioni sta cercando di mettere a fuoco i criteri ed i parametri per un equo riparto territoriale che non penalizzi i territori, soprattutto quelli ad alta valenza manifatturiera..

Parametri. «Oggi - ha spiegato Benedetto - la Regione dispone di due programmi Fesr e Fse con circa un miliardo di dotazione ciascuno. Ci stiamo battendo perché i parametri non ci penalizzino troppo, anche se è verosimile pensare che vi possa essere una riduzione. Riduzione che sarebbe per noi onerosa: storicamente,  il Piemonte ha sempre potuto infatti godere di un trattamento soddisfacente. Comunque, abbiamo le idee chiare e intendiamo concentrare i fondi strutturali della prossima programmazione su 3 obiettivi: ricerca e innovazione, sviluppo sostenibile e competitività/internazionalizzazione delle imprese piemontesi».

Timing. «Entro inizio dicembre - ha spiegato Benedetto -, l’Ue dovrebbe finalmente definire il budget 2014-2020, approvare i regolamenti e stipulare l’Accordo di partenariato con i singoli Stati (lo strumento previsto dalla proposta di Regolamento della Commissione Europea per stabilire la strategia, risultati attesi, priorità, metodi di intervento e di impiego dei fondi comunitari per il periodo di programmazione 2014-2020, ndr). Tra le azioni dei nostri programmi facenti capo ai fondi europei, sicuramente intendiamo confermare l’azione su piattaforme e poli tecnologici, su accesso al eredito e  crescita dimensionale delle imprese».

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