Anticipa i soldi dell'auto: scatta la truffa
E' stato raggirato via internet. Ha anticipato 500 euro per l'acquisto di un'auto ma ha poi scoperto che i soldi erano spariti e l'auto non c'era. Ieri mattina un anziano di Frosinone si è presentato visibilmente arrabbiato in questura, negli uffici della Sezione della Polizia delle Comunicazioni di Biella. Il frusinate hariferito che dopo aver visionato un annuncio su di un noto sito di annunci online relativo alla vendita di una Fiat Panda a prezzo vantaggioso, aveva spedito mediante ricarica di una carta prepagata la somma di 500 euro ad un ipotetico venditore biellese, con il quale si era accordato per verificare le condizioni della vettura ed eventualmente procedere al passaggio di proprietà.
Tuttavia, dopo un lungo viaggio in treno, oltre ad un paio d’ore trascorse sotto la pioggia nei pressi della fontana della stazione di Biella, ha finito per concludere che forse non c’era stato alcun inconveniente ed ammettere prima a se stesso prima di formalizzare regolare denuncia, di essere stato oggetto di una truffa da parte di quel gentile venditore che sino alla sera prima l’aveva invitato a verificare di persona le condizioni del mezzo in vendita, richiedendo però un anticipo affermando che erano molte le persone seriamente interessate.
L’avvertimento è di diffidare sempre e comunque di chi richiede somme in denaro a titolo di anticipo, segnalando inoltre che specie per quanto riguarda le autovetture, la Specialità della Polizia di Stato ha individuato una vera e propria organizzazione criminale che, operando dall’Africa e in particolar modo dalla Costa d’Avorio, passa al setaccio gli annunci relativi alla vendita di autovetture dall’Europa, contattando indiscriminatamente ogni venditore nel tentativo di ottenere delle somme di denaro, attraverso vari sotterfugi, quali pagamento anticipato di spese bancarie o il pagamento di una differenza tra la somma richiesta e quella inviata, che si rivela però essere un titolo bancario falsificato.
Anche su indicazione della Procura della Repubblica si raccomanda di diffidare di queste offerte, rivolgendosi preventivamente alla Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni anche via e-mail all’indirizzo sez.polposta.bi@pecps.poliziadistato.it