Anffas, centro diurno a rischio chiusura
Il grido di dolore di Ivo Manavella, presidente della cooperativa sociale Integrazione biellese, che gestisce il centro diurno dell’Anffas di Gaglianico, è forte. Se si va avanti così il rischio della chiusura è praticamente certo.
Perché le rette che vengono garantite dall’Asl di Biella e dai consorzi socio assistenziali Iris e Cissabo sono troppo basse per far stare in equilibrio la struttura. «Da una proiezione - dice lo stesso Manavella - chiuderemmo il 2014 con una passività di oltre 200mila euro e non possiamo più farvi fronte». Un problema che riguarda ben 48 ospiti e una trentina di dipendenti che gravitano attorno al centro diurno. «La chiusura - sottolinea Manavella - metterebbe in difficoltà una ottantina di famiglie».
La situazione di difficoltà del centro diurno di Anffas si protrae ormai dal 2010. «A settembre del 2009 - spiega Manavella - con i nuovi accreditamenti emanati dalla Regione Piemonte e il blocco della spesa sanitaria abbiamo dovuto riorganizzare i nostri servizi senza una adeguata remunerazione degli stessi. La commissione di vigilanza dell’Asl ci ha chiesto, giustamente, gli adeguamenti in breve tempo. E noi abbiamo adempiuto anche velocemente ma questo ha comportato un aumento di costi, a parità di entrate. Oggi noi chiediamo un adeguamento delle rette da parte di Asl, Iris e Cissabo, nei termini previsti dalla legge. Se a noi viene chiesto uno sforzo per allinearci ai parametri dei livelli essenziali di assistenza non vedo perché non ci debba essere un comportamento identico da Azienda sanitaria e consorzi socio assistenziali nell’adeguamento del pagamento delle rette».
Quanto si paga per un ospite. La cooperativa Integrazione biellese, per la gestione del centro diurno Anffas, percepisce una retta pari a 69,10 euro al giorno per ogni ospite. «Il costo del lavoro per ogni ospite è di oltre 58 euro al giorno - spiega Manavella - per cui ci rimangono poco più di 10 euro. Considerando che un pasto ci costa 5,39 euro, con la parte rimanente dobbiamo pagare il riscaldamento, le utenze, il materiale per le attività degli ospiti, le tasse, il gasolio per gli automezzi, le assicurazioni. Insomma, una situazione difficilissima a cui dal 2011 a oggi abbiamo fatto fronte con ingenti sforzi nostri per fornire un servizio pubblico che peraltro rientra nei Livelli essenziali di assistenza, cioè è un servizio che gli enti pubblici devono fornire obbligatoriamente. Abbiamo investito, grazie alla collaborazione con Anffas nazionale e con Anffas biellese, qualcosa come 750mila euro per tenere aperto il centro diurno. Ma non possiamo pensare che i lasciti o le donazioni possano sempre sopperire a una mancanza di impegno da parte del pubblico. A norma di legge la retta che ci dovrebbe essere riconosciuta è di oltre 92 euro al giorno per ospite». Asl e consorzi, però, con una lettera congiunta hanno già fatto sapere che non ci sono soldi per aumentare la quota da riconoscere alla cooperativa. Di questo passo il centro diurno di Gaglianico, aperto, grazie agli sforzi di tanti biellesi, nel 1980, rischia davvero la chiusura. «Della situazione - conclude Manavella - abbiamo informato da tempo le Organizzazioni Sindacali che sono, come noi, molto preoccupate per la situazione dei posti di lavoro che si rischia di perdere».