I palloncini della speranza
Anche l’ospedale di Biella ha aderito, questa mattina, al lancio di palloncini promosso, tra le altre iniziative, dalla Federazione italiana associazioni genitori oncoematologia pediatrica (Fiagop onlus), nell’ambito della “XII Giornata mondiale contro il cancro infantile” che ricorrerà sabato. Nel cortile del reparto di Pediatria, alle 11, contemporaneamente ad altri ospedali, scuole e piazze d’Italia che hanno aderito all’iniziativa, alcuni medici, infermieri e volontari delle associazioni locali si sono ritrovati per lanciare verso l’alto palloncini bianchi.
Un gesto per simboleggiare “il lancio della speranza verso l’alto” e l’unione d’intenti tra strutture sanitarie, associazioni, istituzioni e fondazioni presenti nel nostro Paese, finalizzata a migliorare i percorsi di cura di adolescenti e giovani adulti che si trovino costretti a combattere contro il cancro. Un messaggio di solidarietà, di speranza e di sensibilizzazione sul tema delle patologie tumorali negli adolescenti e sulla necessità di migliorare costantemente cure e assistenza. Il lancio di palloncini è avvenuto con la collaborazione di operatori e volontari, ricercatori appartenenti ai reparti di pediatria, oncologia, psicologia ospedaliera dell’Asl Bi, nonché di altre realtà locali quali il Fondo Edo Tempia, il Laboratorio “Toccar con Mano”, Ail Biella-Fondazione Clelio Angelino, associazione ABIO, associazione “Il Naso in Tasca”, Croce rossa di Biella e i Servizi territoriali per minori. Erano presenti, oltre a Franco Garofalo (direttore della Pediatria dell’Asl BI), anche Roberto Jura (sirettore del Dipartimento materno-infantile), Alberto Clerico (direttore dell’Oncologia), Mirco Pultrone (direttore facente funzione della Medicina nucleare). Mentre il bambino affetto da tumore viene ormai seguito in ogni centro che si occupi di oncologia infantile, secondo protocolli standardizzati e condivisi nel contesto delle reti di cura nazionali, per adolescenti e giovani adulti con patologie oncologiche esiste un problema di accesso alle cure di eccellenza e di arruolamento in protocolli clinici idonei. Spesso, i ragazzi corrono il rischio di trovarsi in una “terra di nessuno” tra il mondo dell’Oncologia pediatrica, dove esistono limiti di età che impediscono, talvolta, l’accesso ai centri per pazienti di 18, 16 e in diversi casi anche di 14 anni, e il mondo dell’Oncologia medica dell’adulto, dove non è diffusa, in genere, una specifica esperienza per curare patologie rare e particolari come quelle che insorgono nella fascia d’età adolescenziale. L’Ospedale è dotato di una serie di servizi per i giovani pazienti affetti da queste malattie. Nello specifico, la Struttura complessa pediatria dell’Asl BI è Unità satellite della rete di onco-ematologia pediatrica della Regione Piemonte; tratta i casi in stretta collaborazione con l’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, che è il centro regionale di riferimento della Rete. La Pediatria dell’Asl Bi è dotata di locali di degenza e di Day-Hospital attrezzati dalla Fondazione Clelio Angelino di Biella e dedicati ai pazienti, più o meno piccoli, affetti da tumore; la struttura è anche collegata in rete con centri di terzo livello per gli accertamenti e le terapie specialistiche, in modo da consentire a pazienti e famiglie il minimo disagio e garantire i massimi livelli qualitativi nella gestione dei pazienti stessi. La collaborazione con il Centro di oncologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita di Torino produce anche rapporti ed interscambi finalizzati al mantenimento di livelli professionali all’altezza dei centri di riferimento per il personale sanitario che opera nella Pediatria biellese. La Pediatria di Biella è diretta da Franco Garofalo, coadiuvato da otto medici tra pediatri e neonatologi. E’ suddivisa in due sezioni: Pediatria (Pronto Soccorso, reparto, ambulatori e day Hospital) e Neonatologia (Nido e Terapia Intensiva Neonatale), quest’ultima sotto la responsabilità della neonatologa Anna Perona. Insieme alla Struttura Ostetricia e Ginecologia, la Pediatria ospedaliera fa parte del Dipartimento materno-infantile dell’Asl Bi.