Rugby: gli azzurrini battono il Giappone in rimonta davanti a 1500 spettatori

ITALIA-GIAPPONE 29-28 (12-21)
ITALIA SELEZIONE ACCADEMIE UNDER 18: Melegari; Serrotti, Angelini, Mantelli, Masato; Minozzi, Via; Pettinelli, Ercolani, Broglia; Mantegazza, Ortis; Florio, Barbuscia, Pavesi. Altri entrati: Carino, Dal Sie, Amendola, Fragnito, Basha, Ferrari, Poroprato, Ciju, Buratti, Cristiglio. Allenatore: Massimo Brunello.
GIAPPONE UNDER 19: Iseki; Higashikawa, Shikao, Yamada,Sakamoto; Moeakiola, Nakajima; Tatafu, Urabe, Sano; Sato, Nakamura; Kakimoto, Kitabayshi, Kaneko. Altri entrati: Park, Tsuchiyama, Furukawa, Furuta, Yoshioka, Kato, Fujii, Usui, Horigome, Kasahara, Maeda. Allenatore: Yokota.
Alla fine l’ha spuntata l’Italia per un soffio. Grazie ad un superlativo secondo tempo, durante il quale non ha sbagliato praticamente nulla. Ma i primi quaranta minuti sono stati a senso unico, con un Giappone scatenato e supertecnico che ha lasciato tutti i presenti, circa millecinquecento persone, letteralmente a bocca aperta.
Il Giappone ha segnato, sempre trasformando al 5’, 7’ e 13’ con Sato, Sakamoto e Sano imponendo un ritmo serratissimo e cogliendo di sorpresa l’Italia che per l’occasione, un no cap match, ha giocato in maglia verde. Quando i giovani della selezione accademie hanno provato a contrastare il gioco degli avversari, hanno dovuto fare i conti con una difesa praticamente perfetta. Violare la linea di meta avversaria sembrava impossibile, nonostante i diversi tentativi. Al 27’ finalmente il mediano di apertura della Nazionale Matteo Minozzi trova la fessura dalla quale lanciarsi oltre la linea. L’Italia segna i cinque punti, ma non trasforma.
Allo scadere e ancora al termine di numerosi tentativi azzurri, Marco Serrotti riesce a segnare la seconda meta italiana proprio in mezzo ai pali. Facile la trasformazione.
Le squadre guadagnano lo spogliatoio quando lo score segna il 12-21.
Nella ripresa l’Italia sembra un’altra. Determinazione e grinta prendono il sopravvento e travolgono i gentili e sorridenti giapponesi. All’11’ capitan Giovanni Pettinelli va in meta e Mantelli trasforma.
Al 27’ a segnare tocca al mediano di mischia Via, abilissimo a rubare la palla appena uscita dalla mischia al pari ruolo giapponese proprio in prossimità della linea di meta.
Non gli riesce la trasformazione. Al 30’ l’ultima meta dell’Italia la segna Ciju.
Ancora una volta fallisce la trasformazione.
Gran finale rosso bianco, con il Giappone in meta al centro dei pali a pochi minuti dalla fine. Segna e trasforma Fujii, ma non basta e per la seconda volta in una settimana, il Giappone si arrende, non senza aver degnamente combattuto, all’Italia.
Paola Giacchetti
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