Mille no al pirogassificatore
Il salvagente per l’amministrazione comunale di Andorno è arrivato a metà serata, quando a prendere la parola è stato Maurizio Bacchi del servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asl di Biella. Perché sino a quel momento la storia sulla realizzazione del pirogassificatore ad Andorno pareva già scritta nero su bianco con i proponenti in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie per partire con i lavori. Invece dall’Asl, come detto, è giunto un salvagente che il sindaco del paese, Stefano Aldrisi, si è affrettato ad aggrappare, ribadendo più volte durante la serata l’intenzione di procedere sulla via prospettata dall’Asl.
Ma di cosa si tratta? Bacchi ha spiegato che da poco tempo è in vigore un nuovo strumento per approfondire le tematiche relative alla realizzazione di questi impianti. Uno strumento che si nasconde dietro l’acronimo “Vis”, ossia “valutazione d’impatto sulla salute”. Un gruppo di lavoro allargato a cui parteciperanno, oltre ai tecnici dei vari enti preposti alla tutela ambientale, anche medici e rappresentanti dei comitati dei cittadini. Un gruppo di lavoro che andrà a valutare, in 150 giorni, gli effetti che un impianto può avere sulla comunità, la dislocazione, i fumi e la loro dispersione nell’aria. Insomma, un approfondimento importante su quanto si va a realizzare.
La serata. Venerdì erano in un migliaio al Parco La Salute per urlare il loro “no” all’impianto di pirogassificazione che dovrebbe sorgere nell’ex area della Tessiana. Vogliosi, soprattutto, di spiegazioni. Ed allora l’amministrazione ha fornito una lunga lista di relatori, soprattutto tecnici degli enti pubblici che durante la conferenza dei servizi del maggio-giugno 2012 avevano dato il parere favorevole «perché a norma di legge l’impianto rispetta i parametri». Difficile, però, in un contesto caldo, parlare di queste cose. Così i relatori sono stati più volte interrotti, fischiati, contestati. E ha faticato non poco il dottor Graziano Piana, membro del comitato per la salute pubblica, a farsi ascoltare e riportare la calma.
I medici. Sono stati proprio loro, i camici bianchi, i più applauditi. Da Piana all’oncologo Luca Marinone hanno messo in luce tutti i danni alla salute che impianti di questo genere possono causare alla popolazione, a partire dall’aumento dei tumori «in un territorio che è già molto colpito». Interventi sottolineati da applausi misti a preoccupazione.
Filiera del legno. Altro momento spinoso quello legato all’approvvigionamento del pirogassificatore. Da dove arriverà la legna. Il presidente della Comunità montana Valle Cervo Maurizio Piatti prima e l’agronomo della Comunità montana Valle Elvo Costante Giacobbe poi, hanno provato a spiegare che saranno costituiti due consorzi nelle rispettive valli che partiranno dal patrimonio pubblico per poi coinvolgere i privati. Giacobbe ha però poi precisato che i consorzi non saranno obbligati a fornire il legno al pirogassificatore, slegando di fatto due progetti che inizialmente sembravano nati come indispensabili l’uno all’altro. L’Uncem, il sindacato delle Comunità montane, ieri sera si è premurata di fornire i dati sulle aree boschive biellesi relativi al 2003-2004. Secondo Uncem «sono presenti 30mila ettari di foreste con una massa prelevabile per anno di 46mila metru cubi, di cui 22mil di cippato, quindi circa 17.400 tonnellate di cui 800 da boschi pubblici e 16.600 da privati. «Una disponibilità di cippato - dice Marco Bussone di Uncem per la produzione di circa 2 megawatt annui installati di potenza elettrica, oltre due volte l'impianto previsto ad Andorno».
Vantaggi per Andorno? L’altro quesito della serata è stato proprio questo. Quali vantaggi avrà la cittadinanza con un impianto di questo genere? «Non prevede teleriscaldamento, i posti di lavoro sono solo sulla carta» hanno tuonato i cittadini. Le loro domande sono però cadute nel vuoto anche perché i proponenti non erano presenti alla serata, se non Renato Bortolussi, che, però, è stato presentato come ingegnere, intervenuto per spiegare i processi di pirolisi e non come il progettista dell’impianto della Tecnoparco srl che dovrebbe sorgere ad Andorno.
L’uscita infelice. La conclusione è toccata al tecnico agrario della Comunità Valle Elvo Costante Giacobbe. «Vi rubo solo due minuti - ha detto - poi probabilmente non tornerò ad Andorno per i prossimi 15 giorni. Io sono padre e nonno putativo di due donne in Bielorussia e sono stato lì dove la nube ha colpito. Effettivamente sono quasi tutti malati... ma siamo sicuri che la salute sia tutto?». Prima bordata di fischi e contestazioni. Poi Giacobbe ha terminato il concetto: «Ma voi avete soltanto il problema della salute o avete anche il problema del lavoro?...». Frase che ha letteralmente fatto imbufalire il pubblico presente.
Enzo Panelli