Playoff Angelico-Torino, divampa la polemica sulla questione Pillastrini-arbitri

Playoff Angelico-Torino, divampa la polemica sulla questione Pillastrini-arbitri
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Derby rovente doveva essere, e derby incandescente è, anche fuori dal parquet.  Gara3, con palla a due domani alle 20.30,  promette parecchi spunti al mitico  PalaRuffini e  non solo per la bravura delle due squadre.

L’Angelico che ha ceduto il vantaggio del campo concedendo gara2 (70-85) alla Manital, ora dovrà vincere almeno una delle due gare a Torino per giocarsi tutto in gara5.
Sulla carta, nulla vieta che due vittorie rossoblu chiudano la serie 3-1, così come può avvenire il contrario.
Certo con impegni così ravvicinati, tutto può accadere, anche che la Manital patisca, per una sera, pressione e stanchezza all’esordio in casa, come è successo in gara2 all’Angelico, troppo sulle gambe per mettere in difficoltà una Pms determinata fino in fondo.

Polemiche. Se la partita ha mostrato una Manital superiore, lasciando poco spazio ad un’Angelico sotto tono, è stato il post gara a scatenare polemiche soprattutto per il comportamento di coach Pillastrini in campo e nel post partita.
Episodi riassunti dal gm Gabriele Fioretti che, giunto per ultimo in sala stampa, ha passato lucidamente in rassegna una serie di punti: «Volevo fare i complimenti a Torino che ha fatto una grande partita, dimostrando il valore dei suoi giocatori che negli ultimi anni hanno giocato in larga parte in Serie A. Noi siamo orgogliosi della nostra squadra, abbiamo disputato una eccellente gara ma condizionata dai falli sin da subito, e nonostante questo abbiamo lottato sino in fondo con l’apporto del pubblico che non ha mai smesso di sostenerci e che voglio ringraziare a nome della società, dell’allenatore e della squadra».

Poi l’affondo: «Come coach Pillastrini ha detto dopo gara1 - spiega Fioretti -, credo che ci sia stato un metro arbitrale di un certo tipo sui giocatori con la palla e su quelli senza palla non sempre identico. Noi non siamo stati in grado di adeguarci, mentre Torino lo ha fatto certamente meglio di noi. Non ho solo compreso la necessità durante l’intervallo di intrattenere un colloquio con gli arbitri da parte dell’allenatore di Torino, a cui è corso a sentire anche il nostro allenatore come obbligatorio da regolamento, in cui si è parlato del perché venissero fischiati falli in favore di Voskuil, domandando loro quale fosse il motivo tecnico per fischiargli diversi falli a suo favore, così come richiedere diverse interpretazioni sulle situazioni di blocchi e di gioco senza palla…».

E la stoccata finale: «Tengo a ribadire i complimenti a Torino - precisa Fioretti -, che come detto sempre da coach Pillastrini non avrà forse esperienza, essendo neopromossa, ma sicuramente sta rapidamente imparando a vivere in maniera efficace ogni tipo di situazione: dalla partita di playoff, alla gestione delle partite importanti fino alla comunicazione con ogni elemento che si muove sul campo. Noi con tutti i nostri anni in  A cose come questa non le avevamo mai viste, come non avevo mai visto fischiare un tecnico ad un allenatore che dopo un’azione spettacolare corre a dare un “cinque” a Laganà, un giocatore gravemente infortunato che avrebbe meritato di essere in campo, così come lo meriterebbero Wojciechowski e Gergati. Ora abbiamo visto nuovi episodi e ne faremo tesoro, nonostante i 12 anni di  A dobbiamo ancora fare esperienza perché non si smette mai di crescere ed imparare. Specie da chi ha un curriculum di tutto rispetto con sei campionati vinti…». Analisi eloquente.

Ma non è finita qui. Proprio mentre Fioretti parlava alla stampa, coach Pillastrini chiedeva un colloquio alla terna arbitrale, la quale come da regolamento ha richiesto anche la presenza di coach Corbani. Il tutto è durato pochi istanti dopo che il coach dell’Angelico ha ribadito la sua ferma contrarietà al fatto che il collega avesse questo tipo di approccio verbale   con gli arbitri sia durante la gara sia nel dopo gara, momento in cui la necessità di un confronto è apparsa davvero fuori luogo. Fuori posto come il  calcione nervoso che Pillastrini ha rifilato alla scarpa di Mancinelli (foto Sartini), mandandola in campo senza che la terna arbitrale intervenisse con un secondo fallo tecnico che avrebbe significato la sua espulsione.
Espulsione che Pillastrini aveva già evitato in gara1 quando, infuriato per il 4° fallo fischiato ad Amoroso,  è stato trattenuto dai suoi giocatori mentre inveiva platealmente contro una terna arbitrale che ha inteso non farsi rispettare come prevede invece il regolamento.  Va bene far valere il proprio curriculum, ma a tutto c’è un limite come ha sottolineato Corbani poco dopo essere uscito dallo spogliatoio arbitrale nel dopo partita: «Io i campionati li ho giocati tutti, dall’Eurolega in giù, e un atteggiamento simile in campo non l’ho mai visto, soprattutto perchè non è consentito dagli arbitri».

Ora starà alla terna Materdomini, Cappello e Caforio riportare nel binario giusto una sfida che ha già sufficienti motivi d’interesse per la bravura dei giocatori in campo.
Gabriele Pinna

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