Schettino chiede scusa a naufraga biellese
«Schettino mi si è avvicinato commosso alla fine della mia deposizione, ha chiesto se poteva parlarmi e con gli occhi lucidi mi ha chiesto scusa...». Colpo si scena al processo per il naufragio della Costa Concordia al Giglio. Il capitano della nave, principale imputato, si è avvicinato alla biellese Chiara Castello, 30 anni, di Cossato (a sinistra nella foto con l'avvocato biellese Alessandra Guarini), uno dei pochi naufraghi che non ha accettato il risarcimento, e ha chiesto perdono per le sofferenze che hanno passato lei e la sua bimba di tre anni.
«Schettino mi si è avvicinato commosso alla fine della mia deposizione, ha chiesto se poteva parlarmi e con gli occhi lucidi mi ha chiesto scusa...». Colpo si scena al processo per il naufragio della Costa Concordia al Giglio. Il capitano della nave, principale imputato, si è avvicinato alla biellese Chiara Castello, 30 anni, di Cossato (a sinistra nella foto con l'avvocato biellese Alessandra Guarini), uno dei pochi naufraghi che non ha accettato il risarcimento, e ha chiesto perdono per le sofferenze che hanno passato lei e la sua bimba di tre anni.