Torturati nonni e zia, caccia ai complici
Tutti i negozi di Santhià sono rimasti chiusi, sabato, in lutto cittadino. E mentre nella chiesa di Sant’Agata si stavano svolgendo i funerali delle tre vittime della strage, le indagini dei carabinieri avrebbero preso una nuova pista. Fonti investigative scuotono e fanno scricchiolare quelle che apparivano certezze dopo la confessione di Lorenzo Manavella, 24 anni, il pallavolista accusato del triplice delitto di nonni e zia. Mettono i brividi le nuove rivelazioni: il giovane, trascinato dal crack e dalla cocaina, potrebbe non aver sterminato la sua famiglia da solo. Qualcuno potrebbe averlo aiutato a compiere la mattanza. E, ancora più tremendo, il ragazzo potrebbe aver torturato i suoi parenti, soprattutto il nonno, per farsi rivelare la combinazione della cassaforte. Dentro al forziere c’erano, pare, migliaia di euro. Lui lo sapeva e ha cercato di farsela aprire. Ma non ci sarebbe riuscito visto che quando è scappato in treno fino a Venezia dove poi si è consegnato nelle mani della Polfer, in tasca aveva solo 300 euro.
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