E' morto il dottor Ara, donati gli organi
Giovanni Ara, dirigente medico del servizio Igiene e Sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Bi, è morto ieri pomeriggio, a 59 anni, all’Ospedale torinese “S. Giovanni Bosco”, per le conseguenze di un trauma accidentale avvenuto qualche settimana fa, mentre era fuori Biella con la famiglia. I suoi organi sono stati donati. Lascia la moglie Joy e la figlia Asia.
«Negli ultimi anni, Giovanni era davvero felice e questa felicità era principalmente dovuta alla nascita della figlia Asia, avvenuta quasi tre anni fa, e al rapporto consolidato con la moglie Joy. Era un periodo in cui Giovanni era sereno, perché finalmente aveva una propria famiglia. Si stava anche preparando per affrontare in bicicletta lo Stelvio, la vita gli sorrideva». Così Franco Piunti, Direttore sanitario dell’Asl Bi, ricorda il medico. «La memoria va al primo incontro, circa vent’anni fa, quando entrai in Asl come direttore del servizio Igiene e Sanità Pubblica - ricorda Piunti -; a quell’epoca, Ara era direttore facente funzione, in sostituzione del dottor Bottura, che era andato in pensione. Quando Giovanni mi vide arrivare, dopo due anni difficili proprio perché non trascurava alcun aspetto del proprio lavoro, sia nella sostanza sia nella forma, mi abbracciò e mi disse “Finalmente, sei arrivato”».
Giovanni Ara, in forze all’Asl Bi dal 1984, era un professionista di grande competenza e serietà. Era referente regionale per il Registro Malattie Infettive, che ogni anno lui stesso elaborava e che permetteva l’analisi annuale dei rischi per la popolazione biellese. Sono conosciute a livello internazionale le indagini del medico biellese per evitare la diffusione di tubercolosi e meningite. Il suo interesse verso le malattie infettive lo portò negli anni Novanta a svolgere un’indagine fra gli studenti delle scuole superiori della provincia sul tema dell’Aids e delle malattie a trasmissione sessuale, coinvolgendoli nella stesura di questionari per valutare le loro conoscenze in materia e richiedendo la loro collaborazione nell’evidenziare con domande specifiche le loro problematiche. Ne era scaturita una pubblicazione, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal titolo “Il contatto fra due brufoli è contagioso?” che è stato uno dei primi esempi di manuale divulgativo sulla promozione della salute in tema di Aids. L’ambulatorio per i viaggiatori, che lui stesso aveva voluto, era considerato tra i migliori a livello regionale: «Giovanni era appassionato al suo lavoro, si documentava quotidianamente ricercando a livello internazionale i nuovi focolai epidemici, anche per fornire ai viaggiatori tutte le indicazioni utili ad evitare qualunque contagio –continua Piunti-. Se in questi anni il Biellese è stato esente da grandi episodi epidemici e se i viaggiatori sono riusciti ad evitare contagi nelle diverse parti del mondo, il merito è di Giovanni Ara».
Tutta l’Azienda sanitaria locale di Biella si stringe attorno ai famigliari del dottor Ara, ricordandolo per la sua dedizione al lavoro e per il grande contributo professionale che ha dato alla sanità piemontese.